Terremoto: perchè il valore della magnitudo cambia?

Terremoto: perchè il valore della magnitudo cambia?Come mai le misurazioni a volte subiscono correzioni nelle prime ore dopo il sisma?

Perchè il valore della magnitudo cambia? I terremoti oramai sono diventati un fenomeno social. Tutti noi abbiamo sui nostri smartphone almeno una applicazione che ci avverte quando avviene una scossa in Italia. Ad esempio qui potete vedere i valori della magnitudo locale dei terremoti live da tutto il mondo.

E’ capitato che a volte la prima misurazione letta tramite un’applicazione subisca, nel corso del tempo, una variazione o in aumento oppure in detrazione da parte del nostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). 

In passato, specialmente per il terremoto di Norcia, molti “complottisti” avevano accusato lo Stato di abbassare volutamente la magnitudo del sisma perché, dicono, c’è una legge del maggio 2012 in base alla quale se la magnitudo è inferiore a 6.1 lo Stato non deve pagare i danni ed è tutto a carico degli enti locali. È una grossa bufala!

La misurazione esatta in realtà della potenza e dell’epicentro di un evento tellurico è figlia sia degli strumenti dislocati in tutto il territorio nazionale sia di una serie di “controlli” manuali che effettuano i sismologi dell’INGV. Alcune applicazioni invece si basano su USGS, il servizio geologico statunitense, o il CSEM, l’European-Mediterranean Seismological Centre. Questi ultimi due enti internazionali invece pubblicano subito i primi dati.

L’INGV utilizza la magnitudo locale (Ml) mentre USGS e CSEM utilizzano la magnitudo momento (Mw) molto precisa per terremoto con intensità superiore a 6,5 Ritcher. 

Con il passare delle ore anche INGV calcola il valore della Mw e, qualora esso si discosti un poco dai valori comunicati dagli altri enti, è perchè il nostro istituto ha conoscenze del territorio italiano ben maggiori rispetto agli altri enti.

Le fasi della stima di un terremoto

Ecco le fasi della stima di un terremoto con magnitudo M superiore a 2,5 che viene subito comunicato alla Protezione Civile:

  1. Tempo: 0 minuti – Sisma
  2. Tempo: 2 minuti – Localizzazione automatica ipocentro e magnitudo con dati provenienti dalle stazioni sismiche prossime all’evento
  3. Tempo: 5 minuti – Localizzazione automatica ipocentro e magnitudo con dati provenienti dalle stazioni sismiche su rete nazionale
  4. Tempo: 30 minuti (entro) – Localizzazione manuale effettuata da un sismologo e pubblicazione dei dati.

Nelle ore successive la stima dell’INGV diventerà molto più precisa con eventuali piccole revisioni della Mw (magnitudo momento) dell’evento. Il procedimento è spiegato chiaramente sul sito dell’Istituto.

L’obiettivo di Prevenzione Terremoto

Prevenzione significa mettere in atto tutta una serie di azioni che ci permetteranno di ridurre gli effetti di un eventuale forte terremoto.

Leggi i sette passi per la sicurezza antisismica: possono salvare la vita tua e dei tuoi familiari!

Se il terremoto arriva, ed arriverà, preparati

 

Terremoto nel piacentino: ci saranno repliche?

Terremoto nel piacentino: ci saranno repliche?

Terremoto nel piacentino: ci saranno repliche? Questo è la domanda che si stanno facendo gli abitanti di Ferriere (PC) e delle limitrofe frazioni. 

Un sisma non atteso in una zona con una sismicità molto moderata tanto da avere un Peak ground acceleration (PGA) compreso tra 0,100 e 0,125 come evidente nella Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (INGV).

La storia sismica dell’area è limitata e nota solo per gli ultimi 100 anni. Tutti gli eventi sismici prossimi all’epicentro di Ferriere (PC) hanno avuto una intensità macrosismica del V-VI grado della scala MCS.

epicentro Ferriere Terremoto

La zona di Ferriere parrebbe non essere compresa nelle zone sismogeniche note (vedi punto rosso nella foto qui sotto).

Zone sismogeniche Emilia Romagna
Individuavione Epicentro Ferriere (PC)

Le zone sismogeniche (arancio) sono quelle aree in grado di generare terremoti con M>5,5 (DISS Working Group, 2015) mentre in blu o rosso le principali faglie attive riconosciute (Martelli et al., 2017a) nell’Appennino tosco-emiliano-romagnolo e la Pianura Padana centrale e orientale.

(Fonte Arpae Emilia Romagna)

L’epicentro del terremoto in questione parrebbe essere al limite di una faglia considerata “potenzialmente attiva” togliendo tutti i dubbi in tal senso.

Bisogna aspettarsi un terremoto devastante?

Purtroppo un terremoto non si può prevedere. Studiando le zone sismogeniche dovremmo attenderci terremoti comunque di magnitudo inferiore a 5.5. I terremoti più forti della zona, limitatamente alla loro conoscenza storica, hanno visto magnitudo di 4.5 e 4.6.

Purtroppo però le due scosse registrate ieri a Ferriere sono molto superficiali con ipocentro a circa 3 km di profondità. Un terremoto più è superficiale più è potenzialmente distruttivo (a parità di magnitudine, ad esempio, rispetto ad uno più profondo).

Come convivere con il terremoto

Anche se il terremoto è visto, ancora, come un evento imprevedibile ed incontrollabile, in realtà tutti noi possiamo fare molto per cercare di prevenirlo.

Prevenzione significa mettere in atto tutta una serie di azioni che ci permetteranno di ridurre gli effetti di un eventuale forte terremoto. 

La zona di Nusco e di Avellino è ad altissimo rischio sismico. Oramai sappiamo dove ci sarà prossimamente un nuovo forte sisma. Sappiamo esattamente dove colpirà. Visto che nel 1980 è stata colpita da un evento sismico con magnitudo pari a 6,9 Richter (X grado Scala Mercalli), la stessa in futuro potrebbe essere colpita da un evento avente potenza simile se non superiore. E’ importante, ad esempio, organizzare la propria famiglia per effettuare tutto quanto necessario per una corretta prevenzione terremoto come fissare i mobili ai muri e togliere oggetti pesanti.

Leggi i sette passi per la sicurezza antisismica: possono salvare la vita tua e dei tuoi familiari! 

Se il terremoto arriva, ed arriverà, preparati

Ferriere: terremoto di magnitudo 3.5

sisma terrore

Ferriere: terremoto di magnitudo 3.5

Ferriere: terremoto di magnitudo 3.5. Oggi 15 aprile 2020 si è registrata alle ore 22:02 una forte scossa di terremoto. L’epicentro è sito vicino a Ferriere (PC) con ipocentro abbastanza superficiale ad una profondità di 3,7 km.

La scossa è stata avvertita distintamente nei pressi di Ferriere e in tutta l’Alta Valnure. Il terremoto è stato avvertito anche in Valtrebbia ma anche a Genova e Rapallo. Altre località dove si è sentita la scossa sono: Chiavari, Sestri Levante e Santa Margherita Ligure.

Il Comune è classificato con rischio sismico 3, ossia una zona che può essere soggetta a terremoti forti ma rari.

Al momento non si hanno notizie di danni a persone e cose. 

15 Aprile 2020: giornata movimentata

Prima di Ferriere, la giornata del 15 aprile aveva visto arrivare la paura in Irpinia, nelle zone già colpite dal sisma del 1980.

Il piccolo paese di Nusco oggi è stato protagonista di due scosse telluriche rispettivamente di 3,3 e 3,1 Ritcher. Quest’ultima è stata registrata nel tardo pomeriggio verso le ore 18:40.

Come convivere con il terremoto

Anche se il terremoto è visto, ancora, come un evento imprevedibile ed incontrollabile, in realtà tutti noi possiamo fare molto per cercare di prevenirlo.

Prevenzione significa mettere in atto tutta una serie di azioni che ci permetteranno di ridurre gli effetti di un eventuale forte terremoto. 

La zona di Nusco e di Avellino è ad altissimo rischio sismico. Oramai sappiamo dove ci sarà prossimamente un nuovo forte sisma. Sappiamo esattamente dove colpirà. Visto che nel 1980 è stata colpita da un evento sismico con magnitudo pari a 6,9 Richter (X grado Scala Mercalli), la stessa in futuro potrebbe essere colpita da un evento avente potenza simile se non superiore. E’ importante, ad esempio, organizzare la propria famiglia per effettuare tutto quanto necessario per una corretta prevenzione terremoto come fissare i mobili ai muri e togliere oggetti pesanti.

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Se il terremoto arriva, ed arriverà, preparati

Nusco:terremoto ML3.3 risveglia antiche paure

sisma terrore

Terremoto 3.3 con epicentro vicino Nusco (AV)

Nusco:terremoto ML3.3 risveglia antiche paure. Nel cuore delle località colpite dal tremendo terremoto dell’Irpinia, a quasi 40 anni di distanza, la terra torna a tremare. 

L’epicentro è stato localizzato a 4 km a sud-est di Nusco e ipocentro a una profondità di 11 chilometri e magnitudo 3.3. Il movimento tellurico è stato registrato alle 7:35 di oggi 15 aprile 2020.

Il sisma è stato percepito anche nella costiera amalfitana, ad Avellino e nel salernitano.

Epicentro terremoto Nusco Avellino

Ipocentro a 11 km di profondità. Come nel 1980

Il terremoto è partito da una spaccatura della faglia avvenuta a 11 km di profondità. Un evento tipico della sismologia del luogo. Anche lo storico terremoto dell’Irpinia del 1980 partì da una profondità simile, circa 10 km. Allora il sisma purtroppo causò circa 280.000 sfollati e oltre 2900 morti. Il terremoto ML3.3 risveglia antiche paure ma può essere prevenuto. 

Come convivere con il terremoto

Anche se il terremoto è visto, ancora, come un evento imprevedibile ed incontrollabile, in realtà tutti noi possiamo fare molto per cercare di prevenirlo.

Prevenzione significa mettere in atto tutta una serie di azioni che ci permetteranno di ridurre gli effetti di un eventuale forte terremoto. 

La zona di Nusco e di Avellino è ad altissimo rischio sismico. Oramai sappiamo dove ci sarà prossimamente un nuovo forte sisma. Sappiamo esattamente dove colpirà. Visto che nel 1980 è stata colpita da un evento sismico con magnitudo pari a 6,9 Richter (X grado Scala Mercalli), la stessa in futuro potrebbe essere colpita da un evento avente potenza simile se non superiore. E’ importante, ad esempio, organizzare la propria famiglia per effettuare tutto quanto necessario per una corretta prevenzione terremoto come fissare i mobili ai muri e togliere oggetti pesanti.

Leggi i sette passi per la sicurezza antisismica: possono salvare la vita tua e dei tuoi familiari! 

Se il terremoto arriva, ed arriverà, preparati

Krakatoa: ritorna in vita il vulcano maledetto

eruzione vulcano krakatoa 2020

Krakatoa: ritorna in vita il vulcano maledetto che uccise 36000 persone con la violentissima eruzione avvenuta il 27 agosto 1883.

La mega eruzione sprigionò un’energia pari a 200 megatoni ossia circa 13000 volte la bomba atomica di Hiroshima.

140 anni fa il rumore più forte mai udito

Un vulcano che si è risvegliato dopo 140 anni quando provocò quello che presumibilmente fu il rumore più forte mai udito sul pianeta in epoca storica, un boato che sarebbe stato avvertito a quasi cinquemila km di distanza.

L’esplosione del 1883 generò uno tsunami con onde alte fino a 40 metri che, viaggiando a 300 chilometri all’ora, arrivarono anche a Londra e a San Francisco. L’allora amministrazione coloniale olandese calcolò il numero di morti a 36.417, mentre secondo altre stime furono più di 120.000.

A dicembre 2018 le prime avvisaglie di un possibile nuovo risveglio del colosso. 

Le immagini che arrivano dall’Indonesia sono incredibili. L’eruzione è potente e spettacolare e al momento non ci sono pericoli per le persone ma la preoccupazione rimane alta.

Krakatoa ed il figlio nato nel 1927

Nuove eruzioni del vulcano, dal 1927, hanno fatto emergere una nuova isola, detta Anak Krakatau (figlio di Krakatoa). 

Nel 2018 Anak Krakatau, a dimostrazione della grande attività della zona, sprofonda passando da 338 a 110 metri! L’evento ha scatenato un nuovo maremoto che ha portato ingenti danni sulle coste di Sumatra e Giava e ben 400 morti!

Eruzione 2018 Anak Krakatoa

Questa eruzione non è stata anticipata da nessun terremoto. La previsione dei sisma è sempre impossibile. Qualche giorno fa ci fu un grande terremoto ma in profondità e distante da Krakatoa come si può vedere qui. Le zone interessate dall’eruzione sono abitate da popolazioni che hanno imparato a convivere con il pericolo. La paura però….a quella non ci si può mai abituare. Gli abitanti di Sumatra lo sanno bene.

Amatrice: primo caso di contagiato al Coronavirus

AMATRICE 10/04/2020 – Primo caso di contagiato al Coronavirus nel paese simbolo del terremoto del 24 agosto 2016.

RETTIFICA DELLE ORE 13:00 del 10/04/2020: Il primo cittadino di Amatrice, Antonio Fontanella, smentisce ufficialmente il contagio di un cittadino con un comunicato Facebook.

Per completezza si lascia l’articolo originale in visione. 

E’ di pochi minuti fa la dichiarazione del primo cittadino di Amatrice, Antonio Fontanella, del primo contagiato da Coronavirus residente nelle SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza). Un nuovo contagiato nonostante le misure di prevenzione messe in campo sul territorio amatriciano.

Purtroppo non è bastato il distanziamento sociale, la mascherina ed il lavaggio delle mani per tenere lontano il virus dal paese.

Le parole del Sindaco di Amatrice: “Al momento non ci è ancora arrivata la comunicazione ufficiale da parte della Asl di Rieti. Comunque, in via ufficiosa e provvisoria, ci ha già annunciato della positività di un nostro concittadino al tampone Covid-19. Il nostro concittadino – spiega Fontanella – è stato trasferito all’ospedale San Camillo De Lellis di Rieti. I suoi familiari hanno avviato la procedura di isolamento prevista dai protocolli sanitari. Invito i miei concittadini, che hanno accolto la notizia con ragionevole preoccupazione ad affrontare questa situazione con prudenza e razionalità. Stiamo parlando di una pandemia che sta attaccando il mondo intero, provocando migliaia di morti. “

Fonte: Meteoweb + Rietiinvetrina

Emergenza senza fine, ricostruzione ferma

A quasi 4 anni dal sisma che nel 2016 cambiò la vita di migliaia di famiglie,  ad Amatrice – Comune italiano sono stati realizzati soltanto 15 interventi rispetto ai 2mila 291 già finanziati e bloccati sui tavoli delle istituzioni, regionali e comunali.

Località isolate, ombra del loro ridente passato, sono ancora più duramente messe alla prova dal primo caso di contagiato al Coronavirus che ferma la rimozione delle macerie nelle frazioni e allontana di più persone già fortemente scosse.

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Ultime notizie Coronavirus: blocco fino a maggio

Le ultime news coronavirus riportano quello che tutti si aspettavano: il lockdown proseguirà fino a maggio!

Il Governo di Giuseppe Conte, preoccupato dai contagi che stanno diminuendo senza grossi colpi di scena, sta andando verso un proseguimento della chiusura totale delle attività produttive fino ai primi di Maggio. La fase 2 partirà dal 4 maggio con la riapertura progressiva delle attività commerciali rispettando però sempre le misure di distanziamento sociale.

Sistema di allerta rapida di terremoto del Giappone: esiste davvero

In Giappone esiste un ALLARME TERREMOTO incredibile. Si chiama “Sistema di allerta rapida di terremoto” ed è stato pensato per consentire alle persone di mettersi al sicuro nell’imminenza di un terremoto.

L’allerta consente alla gente di trovare un luogo sicuro dove ripararsi oppure ai macchinisti dei treni di rallentare i convogli.

Il Sistema di allerta rapida di terremoto è un sistema di avviso di terremoto imminente in uso in Giappone

Il sistema conta su ben 4235 sismometri posizionati in tutto il paese ed emette un allarme terremoto  se il sisma ha un’intensità ritenuta pericolosa.

GUARDA IL VIDEO DELL’ALLARME TERREMOTO GIAPPONESE!

 

Come funziona il Sistema di allerta rapida di terremoto

Il sistema, per lanciare l’allarme, studia le onde sismiche generate da un sisma.

Le onde sismiche sono principalmente di due tipi: le onde P (o primarie) che sono le più veloci e le onde S (o secondarie) più lente.

Quando onde P ed S raggiungono la superficie allora si sviluppano altri due tipi di onde: le onde di Rayleigh e le onde di Love.

Incrociando i dati su tutti questi tipi di onde restituiti dai sismografi il sistema riesce ad allarmare la popolazione.

L’efficacia dell’allarme dipende dalla posizione del ricevente. Quando una persona riceve un’allerta terremoto, ha un tempo che può variare da pochi secondi a un minuto prima dell’inizio della scossa, a seconda della sua distanza dall’epicentro. 

In Italia, nonostante una vasta letteratura sulla storia dei terremoti che ha portato alla redazione della carta di pericolosità sismica, purtroppo ancora non esiste una simile tecnologia presente in Giappone ma anche in altri stati come la California.

6 aprile 2020: sono passati 11 anni dal sisma de L’Aquila

Stanotte ricorre l’anniversario del terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009. Sono volati 11 anni da quella notte tremenda, tra il 5 ed il 6 aprile 2009, nella quale persero la vita 309 persone durante il terremoto che devastò L’Aquila.

Ricordiamoli da questo Memoriale del Dolore delle Vittime del 6 aprile 2009!

Come undici anni fa, fatalmente, ricorrono gli stessi giorni della settimana: il 5 aprile è la domenica delle Palme e il 6 lunedì.

Per ricordare quella tragedia, il Comitato Familiari delle Vittime, chiede di illuminare le proprie finestre e i propri balconi, con la luce del cellulare o una candela, alla mezzanotte tra il 5 e il 6 aprile. Infatti quest’anno per celebrare l’anniversario del terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009, a causa della pandemia da Coronavirus in corso, i familiari delle vittime non potranno ricordare i propri defunti con la classica fiaccolata lungo le strade del centro della città.

Ricordo delle 309 vittime

Il punto sulla ricostruzione de L’Aquila: mancano 4 miliardi

Molto si è fatto ma tanto resta ancora da fare per riportare L’Aquila all’antica bellezza. Il Piano di Ricostruzione ancora non è stato completato tanto che, Fabrizio Curcio tuona ad Adnkronos: “Mancano 4 miliardi per la ricostruzione!“.

Il punto sulla prevenzione del terremoto

Di strada da fare…ce ne è sicuramente molta. Sempre importante tenere a mente i sette passi per la sicurezza, utili per una buona prevenzione del terremoto. Perchè oggi, nel 2020, sono ancora molte le cose da sapere e da fare per avere una corretta cultura del terremoto. La prevenzione del terremoto può salvare molte vite. Tu…preparati!

3 Aprile 2020 : scossa terremoto ad est di Roma

Forte scossa di terremoto 3.0 Ritcher registrata a pochi chilometri dalla Capitale. Gente in strada a Marcellina.


Un terremoto di magnitudo Ml 3.0 è stato registrato dalla Rete Sismica Nazionale questa notte, 3 aprile 2020, alle ore 2:12 italiane. L’epicentro del terremoto è stato localizzato in provincia di Roma, tra i comuni di Marcellina, San Polo dei Cavalieri, Vicovaro (entro 6 km dall’epicentro), a una profondità di 16 km. Il terremoto è stato ampiamente risentito in tutta l’area a est di Roma e all’interno della Capitale, soprattutto nei quartieri orientali. Risentimenti anche ai Castelli e in Abruzzo. Ne da notizia INGV.