Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia

Skyline di Milano con il Duomo e i grattacieli moderni, sovrapposti a un grafico di onde sismiche e al titolo “Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia”.

Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia. Milano è davvero esente da rischio sismico?

1. Milano è in zona sismica 4: cosa significa davvero

Milano rientra nella zona sismica 4, la categoria con rischio più basso in Italia. Qui puoi controllare la mappa e come leggerla. Ciò non significa che i terremoti siano impossibili, ma che la probabilità di eventi forti è molto ridotta rispetto ad altre aree del Paese, come l’Appennino o il Friuli. Sicuramente Roma risente maggiormente della vicinanza con zone “sismicamente calde”.

2. Le scosse si sentono, anche se raramente

Negli ultimi decenni, lievi scosse sono state percepite a Milano, spesso originate da epicentri lontani, in Emilia o in Svizzera. Si tratta di eventi che non causano danni, ma ricordano che la Pianura Padana non è del tutto esente da attività sismica.

3. Il sottosuolo della pianura influenza la propagazione delle onde

Il terreno alluvionale e morbido della Pianura Padana può amplificare le onde sismiche. Questo significa che, pur in presenza di scosse lontane, gli edifici più alti possono oscillare lievemente anche a decine di chilometri dall’epicentro.

4. I nuovi edifici sono progettati secondo norme antisismiche

Dal 2008, tutte le nuove costruzioni devono rispettare le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), che prevedono criteri antisismici anche per le zone a rischio basso. Gli edifici recenti a Milano offrono quindi maggior sicurezza strutturale.

5. Gli edifici storici possono essere più vulnerabili

Palazzi costruiti prima degli anni ’70 non sempre rispettano criteri antisismici. È consigliabile valutare la vulnerabilità sismica dell’edificio e, se necessario, richiedere un adeguamento strutturale o interventi di miglioramento.

6. I condomìni possono accedere a bonus e incentivi

Chi vive in edifici datati può approfittare di agevolazioni fiscali, come il Sismabonus, per rendere più sicura la propria abitazione. Un tecnico abilitato può stimare la classe di rischio e proporre interventi mirati.

7. Cosa fare durante una scossa

Se avverti una scossa:

  • Non correre fuori.

  • Riparati sotto un tavolo robusto o vicino a un muro portante.

  • Allontanati da finestre e oggetti che potrebbero cadere.

  • Se sei all’aperto, resta lontano da edifici, alberi o linee elettriche.

8. Preparare un piccolo kit d’emergenza

Avere uno zaino d’emergenza con torcia, acqua, documenti e farmaci essenziali può essere utile in qualunque città, anche a basso rischio sismico. La prevenzione è la prima forma di sicurezza. A Milano pare comunque una misura eccessiva dotarsi di un simile dispositivo, a patto di avere la certezza di vivere in un’abitazione sicura.

9. Informarsi sui piani comunali di protezione civile

Il Comune di Milano dispone di un Piano di Emergenza Metropolitano. Conoscere i punti di raccolta, le aree di attesa e i numeri di emergenza è fondamentale per sapere come comportarsi in caso di evento straordinario.

10. La sicurezza dipende dalla consapevolezza

Anche in una città solida come Milano, la preparazione individuale e collettiva è la chiave per affrontare ogni imprevisto. Vivere informati significa vivere più sicuri, evitando fake news.

Milano non è una città ad alto rischio sismico, ma la sicurezza non è mai casuale. Conoscere il proprio territorio, le norme e i comportamenti corretti permette di vivere in tranquillità anche in caso di lievi scosse.

Terremoto: differenza tra emergenza e prevenzione — e perché in Italia si confondono

“Infografica che mostra la differenza tra emergenza e prevenzione sismica con esempi di azioni prima e dopo un terremoto”

Terremoto: due parole chiave spesso confuse

Quando si parla di terremoto, in Italia il dibattito pubblico tende a concentrarsi sull’emergenza: soccorsi, tende, raccolte fondi e ricostruzioni. Tuttavia, la vera sicurezza non nasce dopo un sisma, ma prima. La differenza tra emergenza e prevenzione sismica è fondamentale, ma ancora oggi viene spesso fraintesa da cittadini, istituzioni e media.


Emergenza: la risposta dopo il disastro

Il termine emergenza indica tutte le attività messe in atto dopo un terremoto: il salvataggio delle persone, la gestione dei feriti, l’assistenza agli sfollati e la ricostruzione degli edifici distrutti.
È la fase più visibile e mediatica, quella che richiama la solidarietà nazionale. Tuttavia, si tratta di un’azione reattiva, che interviene solo quando il danno è già avvenuto.


Prevenzione: la sicurezza che non fa notizia

La prevenzione sismica, invece, riguarda tutto ciò che serve a evitare o ridurre i danni prima che si verifichi un sisma.
Significa investire in:

  • edifici antisismici e ristrutturazioni con criteri di sicurezza;

  • piani di evacuazione e informazione ai cittadini;

  • simulazioni e formazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro;

  • monitoraggio del territorio e aggiornamento delle normative tecniche.

È un lavoro costante, silenzioso, che richiede visione politica e risorse, ma che salva vite.

Sapere se il proprio Comune come si inserisce nella carta della pericolosità sismica è fondamentale. Leggi ad esempio l’articolo sulla possibilità che un terremoto colpisca Roma. Così come sapere come tenersi pronti ad una eventuale scossa distruttiva, come ad esempio preparando uno zaino salvavita.


Perché in Italia si confondono

In Italia, l’attenzione si sposta ciclicamente solo dopo una tragedia. L’emergenza diventa notizia, mentre la prevenzione resta nell’ombra.
Spesso la confusione nasce da un linguaggio istituzionale che parla genericamente di “gestione del rischio sismico”, senza distinguere chiaramente chi si occupa di prevenire e chi interviene dopo.
Questo porta a un circolo vizioso: si spendono miliardi per ricostruire, ma troppo poco per evitare che crolli di nuovo.


Il futuro della sicurezza sismica

Capire la differenza tra emergenza e prevenzione sismica non è solo una questione tecnica, ma culturale.
Serve un cambiamento di mentalità: dall’intervento alla pianificazione, dall’improvvisazione alla formazione.
Solo così potremo dire di vivere davvero in un Paese “antisismico”, e non semplicemente “soccorritore”.

“Infografica che mostra la differenza tra emergenza e prevenzione sismica con esempi di azioni prima e dopo un terremoto”
“Capire la differenza tra emergenza e prevenzione sismica è essenziale per ridurre i danni dei terremoti.”

Cos’è la prevenzione sismica e perché in Italia è fondamentale

prevenzione sismica italia

Cos’è la prevenzione sismica? È l’insieme di strategie, norme e interventi finalizzati a ridurre gli effetti di un terremoto su persone, edifici e infrastrutture. In un Paese come l’Italia, caratterizzato da elevata pericolosità sismica, la prevenzione riveste un ruolo essenziale per garantire la sicurezza della popolazione e la resilienza del sistema economico e sociale.

L’esperienza storica dimostra che il costo economico e umano dei grandi terremoti è estremamente elevato. Il sisma dell’Irpinia del 1980 causò quasi 3.000 vittime e danni stimati in oltre 50 miliardi di euro attuali; il terremoto dell’Aquila del 2009 e quello di Amatrice del 2016 hanno ulteriormente confermato la vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano. Questi dati evidenziano come la prevenzione sia un investimento strategico: ridurre i danni attraverso norme costruttive, interventi di consolidamento e piani di emergenza permette di risparmiare risorse, preservare vite e tutelare il territorio.

Cos’è la prevenzione sismica in edilizia

In edilizia, la prevenzione sismica si traduce nell’applicazione di norme tecniche antisismiche, che disciplinano la progettazione di nuove costruzioni e l’adeguamento degli edifici esistenti. L’Italia dispone di una normativa avanzata (Norme Tecniche per le Costruzioni, NTC 2018), che definisce criteri per calcolare le sollecitazioni sismiche e per utilizzare materiali adeguati. Tuttavia, il problema principale riguarda il vasto patrimonio edilizio costruito prima dell’introduzione di tali regole: oltre il 60% degli edifici italiani non è progettato con criteri antisismici, rendendo prioritari gli interventi di rinforzo strutturale. Realizzare edifici antisismici è il primo passo verso la totale prevenzione sismica Italia.

Caso emblematico l’attuale e aspro dibattito relativo la messa in sicurezza degli edifici delle aree interessate dal bradisismo e dallo sciame sismico dei Campi Flegrei.

Il rischio terremoto in Italia: distribuzione e vulnerabilità

Il rischio terremoto in Italia è tra i più alti d’Europa. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), oltre il 70% dei comuni italiani ricade in zone a media o alta pericolosità sismica. Le aree maggiormente esposte si trovano lungo la catena appenninica, in Calabria, Sicilia e nel Friuli Venezia Giulia. Alla pericolosità naturale si somma la vulnerabilità del patrimonio edilizio, spesso vetusto e non adeguato alle norme moderne.

prevenzione sismica italia

Formazione, educazione e gestione dell’emergenza

La prevenzione sismica non è solo tecnica, ma anche culturale. La formazione della popolazione e la diffusione di buone pratiche di autoprotezione sono fondamentali per ridurre i rischi durante un sisma. Programmi educativi nelle scuole, esercitazioni periodiche di evacuazione e campagne di sensibilizzazione promosse da enti come la Protezione Civile contribuiscono a rafforzare la capacità di risposta delle comunità locali.

Strumenti economici e politiche di sostegno

Negli ultimi anni lo Stato ha introdotto incentivi fiscali, come il Sismabonus, che permettono di detrarre una parte consistente delle spese sostenute per lavori di miglioramento o adeguamento antisismico. Questi strumenti rappresentano un’importante leva per stimolare gli interventi privati, sebbene l’accesso sia spesso condizionato da procedure complesse e costi iniziali elevati. Molto spesso abbinato al Superbonus, che ha tanto fatto discutere (vedi critiche aperte di Giorgia Meloni), è di fatto uno strumento obbligatorio per la sicurezza terremoti.

Conclusioni

La prevenzione sismica in Italia è una necessità inderogabile che richiede un approccio integrato: aggiornamento normativo, interventi edilizi mirati, formazione dei cittadini e sostegno economico. Solo attraverso una strategia coordinata tra istituzioni, tecnici e comunità sarà possibile ridurre gli effetti dei terremoti futuri e costruire un Paese realmente resiliente.

Campi Flegrei: come salvarsi in caso di terremoto distruttivo

Come salvarsi in caso di un terremoto distruttivo? O almeno come provare a farcela in caso di sisma.

Oramai sono mesi di angoscia per gli abitanti dei Campi Flegrei, zona meravigliosa che attraversa una delle più importanti crisi bradisismiche della sua storia.

Si parla da anni di piani di evacuazione. Le zone sono state suddivise in vari colori. Come avviene sul territorio nazionale per conoscere le zone a più alto pericolo sismico. Quotidianamente si avvertono scosse di terremoto più o meno forti che hanno portato tutta la popolazione nel panico.

Purtroppo l’esperienza di Amatrice, il rischio della Calabria, il ricordo dell’Irpinia e molti altri casi non hanno insegnato nulla alle autorità. E ai cittadini.

Ma cosa può davvero fare il comune cittadino in tutto questo caos?

Prevenzione! Solo #prevenzione!

Purtroppo non se ne parla mai abbastanza, anzi non se ne parla proprio!!!

In caso di fortissimo sisma, oppure addirittura di una eruzione, si ingenererà il panico diffuso. Quando arriverà il boato sarà già troppo tardi. Eppure è più facile trovarsi a vivere una catastrofe da terremoto piuttosto che vincere alla lotteria! Ma la gente gioca sempre alla lotteria ma non fa prevenzione.

Salteranno i sistemi di comunicazione. Si faticherà a rintracciare i propri cari (chi a scuola, chi al lavoro, chi a casa) e le famiglie troveranno immense difficoltà per il loro ricongiungimento.

Cosa può fare ogni famiglia nell’attesa di un possibile evento catastrofico? Semplicemente prepararsi con la prevenzione! Questo significa mettere in atto i sette passi della sicurezza antisismica.

Prevenzioneterremoto.it è l’unico sito italiano, autofinanziato, che si pone l’obiettivo di diffondere i principi più basilari per aiutare le persone a sopravvivere ad un terremoto. O ad una eruzione. O ad un’alluvione. Semplici consigli applicabili sempre.

I sette passi della sicurezza:

  • fissa i mobili al muro per non farti schiacciare
  • crea un piano di emergenza con i tuoi cari
  • prepara dei semplici zaini salvavita nel caso la tua abitazione ti crolli sopra
  • capisci cosa fare durante il terremoto
  • organizza i documenti importanti per evitare di perderli per sempre
  • aiuta la collettività
  • ripristina la quotidianità e riparti

 

Calabria: l’allarme di Crisci sulla possibilità di un forte sisma come quello del 1908

Il geologo Crisci chiarisce sulla possibilità di un nuovo forte sisma come quello del 1908.

La Calabria si trova in una zona geologicamente attiva, situata nel cuore della collisione tra la placca africana e quella eurasiatica, che causa movimenti tettonici e la possibilità di terremoti. La regione si sposta annualmente di alcuni millimetri, con una velocità approssimativa che varia tra 2 e 5 millimetri all’anno in direzione nord-est. Questo movimento avviene principalmente a causa della subduzione della placca africana sotto quella eurasiatica, un processo che causa sollevamenti e sprofondamenti della crosta terrestre.

Per quanto riguarda la possibilità che si verifichi un forte terremoto, è importante considerare che la Calabria è una delle aree a più alto rischio sismico in Italia. Sebbene il devastante terremoto del 1908, che colpì Messina e Reggio Calabria, sia ormai passato da oltre 100 anni, la sismicità nella zona rimane alta, e il rischio di nuovi eventi significativi è sempre presente.

L’allarme alzato dal geologo Crisci

Gino Mirocle Crisci conosce bene questa zona. L’ex rettore dell’Unical parla finalmente di prevenzione dal terremoto come unica possibilità per salvare vite umane. Intervistato da Lacnews24.it dice: “Il terremoto in sé e per sé non ammazza, al massimo ti fa cadere se la scossa è forte. Quello che t’ammazza è tutto il resto, sono i palazzi che cadono. Ma da questo ci si può difendere. Dobbiamo solo sviluppare la cultura della difesa dagli eventi sismici, che purtroppo in questa regione è molto scarsa.”

Potrà esserci un nuovo terremoto come quello del 1908?

Le probabilità di un terremoto forte non sono facili da prevedere con certezza, ma gli scienziati monitorano continuamente l’attività sismica per cercare di identificare segnali precursori. Anche se sono passati più di 100 anni dal terremoto del 1908, la possibilità di forti terremoti in Calabria è sempre una realtà, e la regione rimane una delle più vulnerabili in Italia. Il monitoraggio e la preparazione sono fondamentali per ridurre i danni in caso di un evento sismico significativo.

La zona sismica più importante è quella lungo la faglia appenninica e, in particolare, quella che riguarda la subduzione della placca africana sotto quella eurasiatica, che provoca movimenti significativi e accumulo di stress. La velocità con cui si accumula questa pressione è di alcuni millimetri all’anno, come detto precedentemente, con una velocità di circa 2-5 mm all’anno in media, ma questa cifra può variare a seconda della specifica area della regione.

Una faglia che si è caricata di oltre 30 centimetri in 100 anni

Considerando anche lo spostamento minimo di cui sopra si è parlato (2mm all’anno) significherebbe che in 100 anni la faglia, in assenza di un grosso terremoto, si è caricata di un’energia pari ad oltre 30cm. Si dovesse rompere la faglia in un punto a causa di questa enorme energia accumulata, allora si verificherebbe un fortissimo terremoto. E l’energia accumulata è veramente abnorme. Anche se non si può prevedere un terremoto, abbiamo la matematica certezza che un nuovo, forte, sisma ci sarà. Domani, tra una settimana, tra 50 anni? Questo non lo potremmo mai sapere.

L’importanza della prevenzione

Sicuramente i terremoti non si possono prevedere ma si devono prevenire.

Nonostante non possiamo sapere quando colpirà sicuramente sappiamo dove!

Tu saresti in grado di sopravvivere ad un forte terremoto?

L’Italia è un paese a elevata sismicità. Infatti è situata al margine di convergenza tra due grandi placche, ossia quella africana e quella euro-asiatica. Il movimento tra queste due placche causa l’accumulo di energia e deformazione che occasionalmente vengono rilasciati sotto forma di terremoti di varia entità. Terremoti costanti, quotidiani, sia dove la pericolosità sismica è ai massimi livelli (Campi FlegreiAmatriceL’Aquila) sia dove non te li aspetteresti, come Roma o Vasanello.

Prevenzione Terremoto si pone l’obiettivo di fornire i consigli necessari soprattutto ad essere pronto in caso di sisma. Visto che non si può prevedere quando ci sarà il prossimo terremoto è particolarmente importante farsi trovare preparati specialmente nelle zone dove è certo che ci sarà un terremoto!

E’ più facile vivere un terremoto che vincere alla lotteria!

Informarsi e seguire i sette passi della sicurezza antisismica sono la base di partenza per un futuro più consapevole.

Come sopravvivere ad un terremoto: strategia efficace per la sicurezza domestica

Si può sopravvivere ad un terremoto? Quale è la strategia più efficace per la sicurezza domestica?

Chi vive in zone ad alto rischio sismico, come Pozzuoli  e tutta la zona dei Campi Flegrei, cosa fa materialmente per mettere in sicurezza la propria famiglia?

Applica ogni giorno i sette passi per la sicurezza antisismica oppure si preoccupa di più di condividere informazioni sull’intensità dell’ultima scossa?

La risposta è affermativa: ad un terremoto violento si può sopravvivere anche parecchie ore, in caso di crollo dell’abitazione.

E’ dimostrato che, in caso di calamità, se la persona intrappolata sotto le macerie si trova in condizioni ideali (senza traumi e in presenza di aria) essa può sopravvivere 72 ore. Il 90% delle persone estratte vive dopo una catastrofe lo è entro i primi 3 giorni. Dopo le possibilità di vita crollano vertiginosamente.

La paura che sta dilagando dopo le ennesime, violente, scosse di terremoto a Pozzuoli vicino i Campi Flegrei è immensa.

Se vivi in zona sismica fatti uno zaino salvavita

Se una persona vive in zona sismica, ad alto rischio, dovrebbe predisporre dentro la propria casa, in ambienti conosciuti, degli zaini salvavita contenenti l’occorrente che può aiutarli a sopravvivere quante più ore possibile. Magari sotto al letto dove si dorme la notte. Da afferrare non appena si sente il boato che precede il terremoto.

Lo zaino deve contenere: una bottiglia di acqua minerale, 3 barrette di cereali, occhiali e mascherina contro la polvere, un paio di guanti, un fischietto e una torcia con delle batterie.

Preparati all’arrivo del sisma e segui scrupolosamente i sette passi della sicurezza sismica. Solo con una attenta prevenzione possiamo salvare vite umane.

Prevenzione terremoto: arriva grande esempio dal Veneto

Arriva dal veneto un grande esempio sulla prevenzione dal terremoto.

Come più volte sottolineato da noi di Prevenzioneterremoto.it, prevenire un terremoto significa mettere in atto tutte le pratiche che servono a limitarne i danni. In Italia manca una vera e propria cultura del terremoto che spesso si vive pensando più che sia legato alla religione che invece ad aspetti geologici normalissimi e conosciuti.

Veneto: simulazione di un sisma 4.8 ritcher per esercitare i volontari

La terra trema a Valdobbiadene ma, fortunatamente, si tratterà solo di una simulazione: da venerdì 8 a domenica 10 novembre si svolgerà l’esercitazione della Protezione civile del VenetoTerre in movimento“.

Un terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro nel Comune di Valdobbiadene sarà simulato per far esercitare i volontari sulle misure da adottare in caso di una vera emergenza terremoto. Coinvolti, oltre alle strutture regionali di Protezione Civile, diverse associazioni di volontari, quattordici comuni, Prefetture di Belluno e Treviso, vigili del fuoco, Suem118 e altri enti territoriali. Sabato 9 novembre alle ore 12, presso il Coc di Valdobbiadene, aperto in municipio sarà presente l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin e altre autorità.

A riportare la notizia numerose fonti di informazione, come Trevisotoday.it, qdpnews.it.

Si possono prevedere i terremoti?

Sicuramente i terremoti non si possono prevedere ma si devono prevenire.

Nonostante non possiamo sapere quando colpirà sicuramente sappiamo dove!

L’Italia è un paese a elevata sismicità. Infatti è situata al margine di convergenza tra due grandi placche, ossia quella africana e quella euro-asiatica. Il movimento tra queste due placche causa l’accumulo di energia e deformazione che occasionalmente vengono rilasciati sotto forma di terremoti di varia entità. Terremoti costanti, quotidiani, sia dove la pericolosità sismica è ai massimi livelli (Campi Flegrei, Amatrice, L’Aquila) sia dove non te li aspetteresti, come Roma o Vasanello.

Prevenzione Terremoto si pone l’obiettivo di fornire i consigli necessari soprattutto ad essere pronto in caso di sisma. Visto che non si può prevedere quando ci sarà il prossimo terremoto è particolarmente importante farsi trovare preparati specialmente nelle zone dove è certo che ci sarà un terremoto!

Informarsi e seguire i sette passi della sicurezza antisismica sono la base di partenza per un futuro più consapevole.

Vivi in zona sismica? Le regole che ti salveranno la vita

Vivi in zona sismica? Le regole che ti salveranno la vita!

Tutta la catena appenninica che, partendo dall’Emilia-Romagna, attraversa da Nord a Sud l’Italia fino ad arrivare in Sicilia è stata fortemente colpita, nel corso dei secoli, da altri eventi sismici. Proprio in queste località è normale attendersi un nuovo evento sismico. Un evento sismico a Cagliari è altamente improbabile. Un terremoto a L’Aquila, a Messina, nella zona dell’Irpinia oppure a Catania è invece certo.

Come posso prepararmi ad un terremoto?

Noi di Prevenzione Terremoto, sulla base di quanto fatto in altri paesi altamente sismici (come la California o il Giappone) diamo semplici indicazioni che possono salvarti la vita in caso di forte sisma. Se vivi in una zona ad alto potenziale sismico. Qui il link diretto.

1.Proteggi il tuo spazio – Proteggi il tuo spazio fissando i mobili alle pareti, togliendo gli oggetti pesanti dai ripiani in alto. Spesso si sottovalutano i pericoli che mobili ed oggetti pesanti costituiscono durante un forte sisma. Guarda il video per capire.  Se non sei sicuro, fatti fare una perizia tecnica di casa tua da un ingegnere. Segui i consigli per diminuire il rischio sismico nella propria casa.

2.Crea un piano di emergenza – Pianifica la sicurezza creando un piano di emergenza. Coordinati con i tuoi familiari in modo che tutti sappiano dove ritrovarsi (ad esempio un luogo pubblico conosciuto) dopo un evento catastrofico. Ognuno ha l’obbligo di portarsi in questo punto prestabilito per ricostruire il nucleo familiare.

3.Organizza i materiali di emergenza – Crea facili ed economici ZAINI SALVAVITA. Posizionali dentro casa in luoghi comodi e conosciuti. Ad esempio uno sotto ad ogni letto. Se la tua casa crolla durante un terremoto c’è l’eventualità che i soccorritori impieghino diverse ore a raggiungerti. Potresti aver modo di raggiungere lo zaino che ti permetterà di sopravvivere. Lo zaino deve contenere le cose necessarie a RESISTERE ALMENO 72 ORE sotto le macerie: una bottiglia di acqua minerale, 3 barrette di cereali, occhiali e mascherina contro la polvere, un paio di guanti, un fischietto e una torcia con delle batterie.

4.Ridurre al minimo le difficoltà finanziarie – Riduci al minimo le difficoltà finanziarie organizzando documenti importanti (magari scansionandoli e salvandoli in servizi Cloud), migliorando il comportamento sismico della tua abitazione e prendendo in considerazione un’assicurazione.

5.Accucciati, copriti e resisti – Accucciati in terra, proteggiti e tieni duro quando la terra trema. Segui le indicazioni di questo video.

6.Migliorare la sicurezza – Migliorare la sicurezza dopo i terremoti evacuando l’abitazione, aiutando i feriti e prevenendo ulteriori danni.

7.Riconnetti e ripristina – Ripristina la vita quotidiana ricollegandoti con gli altri, riparando i danni e ricostruendo la comunità. Sperando nelle Istituzioni……

 

Terremoto Roma: scossa 3.3 a Fonte Nuova

Terremoto Roma: scossa 3.3 a Fonte Nuova

Terremoto Roma: scossa 3.3 a Fonte Nuova. Sisma alle ore 5:03 con epicentro a Fonte Nuova con una magnitudo di 3.3. Il sisma ha avuto ipocentro ad una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato nettamente avvertito in tutta Roma e molti sono scesi in strada. Le zone più colpite Tivoli e Guidonia dove le persone hanno chiamato le forse dell’ordine.

Il sisma è stato preceduto da un boato.

La zona non è sismicamente molto pericolosa. Qui è evidenziato che è attesa una accelerazione massima del suolo tra 0,125 e 0,150 g.

Non sono presenti strutture sismogeniche conosciute se non la faglia dei Castelli Romani.

Terremoto a Roma: gli altri episodi del passato

Studiando la zona si scopre che dall’anno 1000 ad oggi ci sono stati altri 3 terremoti importanti.

Dai dati INGV si vede che, oltre la zona della faglia dei Castelli Romani, anche Roma e dintorni ha avuto terremoti con magnitudo tra 5.0 e 5.4.

La zona nei giorni precedenti ha registrato terremoti strumentali non avvertiti dalla popolazione.

Molta paura quindi per un territorio non propriamente preparato ad un sisma. Nessuna preoccupazione di troppo e sempre concentrati sui sette passi della sicurezza contro i terremoti.

Ultim’ora: scossa di terremoto 3.3 zona Ascoli Piceno

Ultim’ora: scossa di terremoto 3.3 zona Ascoli Piceno

Ultim’ora: scossa di terremoto 3.3 zona Ascoli Piceno. Stanno arrivando informazioni di una scossa di terremoto avvertita nella zona di Ascoli Piceno. 

Ore 13:31 con  epicentro sempre Amandola, lo stesso del terremoto di magnitudo 3.6 in data 5 maggio 2020. Profondità 10 km.

Non si hanno ancora notizie riguardo la percezione di un eventuale boato negli attimi precedenti il sisma.

sisma terrore

Massima attenzione a farsi trovare preparati ad un sisma seguendo delle semplici regole della sicurezza che possono salvarti la vita. Leggi qui cosa devi fare in caso di sisma.