Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia

Skyline di Milano con il Duomo e i grattacieli moderni, sovrapposti a un grafico di onde sismiche e al titolo “Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia”.

Rischio terremoto a Milano: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella capitale economica d’Italia. Milano è davvero esente da rischio sismico?

1. Milano è in zona sismica 4: cosa significa davvero

Milano rientra nella zona sismica 4, la categoria con rischio più basso in Italia. Qui puoi controllare la mappa e come leggerla. Ciò non significa che i terremoti siano impossibili, ma che la probabilità di eventi forti è molto ridotta rispetto ad altre aree del Paese, come l’Appennino o il Friuli. Sicuramente Roma risente maggiormente della vicinanza con zone “sismicamente calde”.

2. Le scosse si sentono, anche se raramente

Negli ultimi decenni, lievi scosse sono state percepite a Milano, spesso originate da epicentri lontani, in Emilia o in Svizzera. Si tratta di eventi che non causano danni, ma ricordano che la Pianura Padana non è del tutto esente da attività sismica.

3. Il sottosuolo della pianura influenza la propagazione delle onde

Il terreno alluvionale e morbido della Pianura Padana può amplificare le onde sismiche. Questo significa che, pur in presenza di scosse lontane, gli edifici più alti possono oscillare lievemente anche a decine di chilometri dall’epicentro.

4. I nuovi edifici sono progettati secondo norme antisismiche

Dal 2008, tutte le nuove costruzioni devono rispettare le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), che prevedono criteri antisismici anche per le zone a rischio basso. Gli edifici recenti a Milano offrono quindi maggior sicurezza strutturale.

5. Gli edifici storici possono essere più vulnerabili

Palazzi costruiti prima degli anni ’70 non sempre rispettano criteri antisismici. È consigliabile valutare la vulnerabilità sismica dell’edificio e, se necessario, richiedere un adeguamento strutturale o interventi di miglioramento.

6. I condomìni possono accedere a bonus e incentivi

Chi vive in edifici datati può approfittare di agevolazioni fiscali, come il Sismabonus, per rendere più sicura la propria abitazione. Un tecnico abilitato può stimare la classe di rischio e proporre interventi mirati.

7. Cosa fare durante una scossa

Se avverti una scossa:

  • Non correre fuori.

  • Riparati sotto un tavolo robusto o vicino a un muro portante.

  • Allontanati da finestre e oggetti che potrebbero cadere.

  • Se sei all’aperto, resta lontano da edifici, alberi o linee elettriche.

8. Preparare un piccolo kit d’emergenza

Avere uno zaino d’emergenza con torcia, acqua, documenti e farmaci essenziali può essere utile in qualunque città, anche a basso rischio sismico. La prevenzione è la prima forma di sicurezza. A Milano pare comunque una misura eccessiva dotarsi di un simile dispositivo, a patto di avere la certezza di vivere in un’abitazione sicura.

9. Informarsi sui piani comunali di protezione civile

Il Comune di Milano dispone di un Piano di Emergenza Metropolitano. Conoscere i punti di raccolta, le aree di attesa e i numeri di emergenza è fondamentale per sapere come comportarsi in caso di evento straordinario.

10. La sicurezza dipende dalla consapevolezza

Anche in una città solida come Milano, la preparazione individuale e collettiva è la chiave per affrontare ogni imprevisto. Vivere informati significa vivere più sicuri, evitando fake news.

Milano non è una città ad alto rischio sismico, ma la sicurezza non è mai casuale. Conoscere il proprio territorio, le norme e i comportamenti corretti permette di vivere in tranquillità anche in caso di lievi scosse.

Terremoto: differenza tra emergenza e prevenzione — e perché in Italia si confondono

“Infografica che mostra la differenza tra emergenza e prevenzione sismica con esempi di azioni prima e dopo un terremoto”

Terremoto: due parole chiave spesso confuse

Quando si parla di terremoto, in Italia il dibattito pubblico tende a concentrarsi sull’emergenza: soccorsi, tende, raccolte fondi e ricostruzioni. Tuttavia, la vera sicurezza non nasce dopo un sisma, ma prima. La differenza tra emergenza e prevenzione sismica è fondamentale, ma ancora oggi viene spesso fraintesa da cittadini, istituzioni e media.


Emergenza: la risposta dopo il disastro

Il termine emergenza indica tutte le attività messe in atto dopo un terremoto: il salvataggio delle persone, la gestione dei feriti, l’assistenza agli sfollati e la ricostruzione degli edifici distrutti.
È la fase più visibile e mediatica, quella che richiama la solidarietà nazionale. Tuttavia, si tratta di un’azione reattiva, che interviene solo quando il danno è già avvenuto.


Prevenzione: la sicurezza che non fa notizia

La prevenzione sismica, invece, riguarda tutto ciò che serve a evitare o ridurre i danni prima che si verifichi un sisma.
Significa investire in:

  • edifici antisismici e ristrutturazioni con criteri di sicurezza;

  • piani di evacuazione e informazione ai cittadini;

  • simulazioni e formazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro;

  • monitoraggio del territorio e aggiornamento delle normative tecniche.

È un lavoro costante, silenzioso, che richiede visione politica e risorse, ma che salva vite.

Sapere se il proprio Comune come si inserisce nella carta della pericolosità sismica è fondamentale. Leggi ad esempio l’articolo sulla possibilità che un terremoto colpisca Roma. Così come sapere come tenersi pronti ad una eventuale scossa distruttiva, come ad esempio preparando uno zaino salvavita.


Perché in Italia si confondono

In Italia, l’attenzione si sposta ciclicamente solo dopo una tragedia. L’emergenza diventa notizia, mentre la prevenzione resta nell’ombra.
Spesso la confusione nasce da un linguaggio istituzionale che parla genericamente di “gestione del rischio sismico”, senza distinguere chiaramente chi si occupa di prevenire e chi interviene dopo.
Questo porta a un circolo vizioso: si spendono miliardi per ricostruire, ma troppo poco per evitare che crolli di nuovo.


Il futuro della sicurezza sismica

Capire la differenza tra emergenza e prevenzione sismica non è solo una questione tecnica, ma culturale.
Serve un cambiamento di mentalità: dall’intervento alla pianificazione, dall’improvvisazione alla formazione.
Solo così potremo dire di vivere davvero in un Paese “antisismico”, e non semplicemente “soccorritore”.

“Infografica che mostra la differenza tra emergenza e prevenzione sismica con esempi di azioni prima e dopo un terremoto”
“Capire la differenza tra emergenza e prevenzione sismica è essenziale per ridurre i danni dei terremoti.”

Rischio terremoto a Roma: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella Capitale

“Mappa del rischio sismico di Roma con zone a maggiore vulnerabilità”

Rischio terremoto a Roma: 10 cose da sapere per vivere in sicurezza nella Capitale

Rischio terremoto Roma — anche se la Capitale non è considerata una zona ad alta sismicità, non è del tutto immune. Capire dove si trovano le aree più vulnerabili, come comportarsi in caso di scossa e quali precauzioni adottare può fare la differenza.
Ecco 10 cose fondamentali da sapere sul rischio sismico a Roma, aggiornate e spiegate in modo semplice.

🧭 1. Roma non è in zona ad alto rischio, ma non è al sicuro

Secondo la Protezione Civile, Roma è classificata zona sismica 3, cioè a rischio medio-basso. I danni sono possibili, soprattutto negli edifici più vecchi o mal mantenuti.

🌍 2. I terremoti che si sentono a Roma arrivano da altre aree

Le scosse percepite provengono spesso da Amatrice, L’Aquila o Rieti, oppure dalla zona vulcanica dei Colli Albani, dove è presente attività geotermica residua.

🧱 3. Alcuni quartieri sono più vulnerabili

I quartieri costruiti su terreni sabbiosi o alluvionali, come Ostiense, Tiburtina, Prenestina, Trastevere e Testaccio, amplificano le vibrazioni. Le zone su colline tufacee (Monteverde, Balduina) sono invece più stabili.

🏛️ 4. Il centro storico è affascinante ma fragile

Molti edifici antichi non rispettano le norme antisismiche moderne. Gli interventi di consolidamento sono complessi ma fondamentali per la sicurezza strutturale.

🏗️ 5. Le nuove costruzioni sono più sicure

Dal 2009 tutte le costruzioni devono seguire le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), con criteri antisismici obbligatori anche a Roma. Le abitazioni più recenti offrono quindi maggiore resistenza ai sismi.

🚨 6. Roma ha un piano di emergenza comunale

Il Piano di Protezione Civile di Roma Capitale individua:

  • aree di attesa e accoglienza,
  • vie di fuga,
  • punti informativi.
    È consultabile sul sito del Comune e serve per sapere dove andare e cosa fare in caso di emergenza.

📍 7. Sapere come reagire è fondamentale (prevenzione)

Durante una scossa:

  • resta lontano da finestre e mobili pesanti,
  • riparati sotto un tavolo robusto,
  • all’aperto, resta lontano da edifici e linee elettriche.
    Dopo il sisma, raggiungi un’area sicura di raccolta. Segui sempre le linee per la sicurezza in caso di sisma.

🧰 8. Prepara un kit antisismico

Uno zainetto pronto con torcia, acqua, caricatore, documenti e medicinali può salvarti tempo e vite.
È una piccola precauzione con grande impatto in caso di emergenza.

🧩 9. Scuole e edifici pubblici sotto controllo

Molti edifici pubblici vengono sottoposti a verifiche di vulnerabilità sismica, ma in diverse strutture romane sono ancora in corso interventi di adeguamento.

🔎 10. La conoscenza è la prima difesa

Partecipare a eventi della Settimana Nazionale della Protezione Civile o informarsi su protezionecivile.gov.it è il modo migliore per vivere a Roma con maggiore consapevolezza del rischio sismico.

Terremoto devastante in Afghanistan: oltre 600 vittime ed emergenza umanitaria in atto

Una tragedia senza precedenti in tempo reale

Nella notte tra domenica 31 agosto e lunedì 1° settembre 2025, un terremoto di magnitudo 6.0 ha scosso le aree orientali dell’Afghanistan, con epicentro a circa 27 km a nordest di Jalalabad, nelle province di Kunar e Nangarhar, al confine con il Pakistan. L’evento si è verificato alle 23:47 ora locale (19:17 UTC), con una modesta profondità di appena 8–10 km — condizioni che hanno amplificato la distruttività del sisma. Non si hanno notizie riguardo un eventuale boato che ha preceduto la scossa e se ci sono fenomeni di sequenza sismica in atto.

Un bilancio tragico che continua ad aggiornarsi

Fonti ufficiali talebane indicano che almeno 622 persone hanno perso la vita e oltre 1.500 sono rimaste ferite. Le vittime si concentrano principalmente nella provincia montuosa di Kunar, dove interi villaggi sono stati rasi al suolo.

Intervento di emergenza: difficoltà e necessità operative

Le squadre di soccorso, pur operative, incontrano forti ostacoli logistici: strade interrotte da smottamenti, comunicazioni limitate e infrastrutture fragili ostacolano l’accesso alle zone più remote. Elicotteri e volontari sono in mobilitazione, ma la situazione resta critica.

Un contesto geopolitico fragile e una risposta internazionale ancora assente

L’Afghanistan, già provato da instabilità cronica, sanzioni internazionali e tagli agli aiuti esteri, si trova ora travolto da un nuovo disastro umanitario. Finora, non risultano interventi di aiuto internazionale; le autorità locali hanno lanciato appelli urgenti alle organizzazioni umanitarie globali.

Una chiamata al senso e alla responsabilità

Questo terremoto rappresenta una crisi complessa e multilivello: un fronte di emergenza da gestire con rapidità, trasparenza e impegno strategico. In prospettiva, le istituzioni e imprese con risorse e visione possono giocare un ruolo decisivo nell’alleviare sofferenze e costruire resilienza. Ogni giorno conta, ogni gesto può fare la differenza.

L’epicentro del sisma che ha raso al suolo Amatrice e sconvolto il Centro Italia

L’epicentro del sisma che ha raso al suolo Amatrice.

Che ha devastato paesi come Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto e molti altri.

Che ha reso inagibili e vuote le tante, troppe frazioni di Amatrice.

Che ha tolto il sonno a tutto il Centro Italia per mesi interi.

Il drone vola e trova quelle famose coordinate 42.6983, 13.2335 (lat/long), dove la notte del 16 agosto 2016 un terremoto di magnitudo Mw 6.0 della scala Richter, alla profondità di 8km,  uccise all’istante  299 persone. Senza contare feriti, sfollati e traumatizzati a vita.

Un luogo bellissimo, a pochi metri dalla strada principale che collega Accumoli a Villanova e Terracino.

Il drone vede li davanti Accumoli, in primo piano la zona con i moduli abitativi permanenti (MAP), noti anche come SAE (soluzioni abitative in emergenza).

Qui il tempo si è fermato a 9 anni fa

Emergenza che dura da quasi 10 anni. Il tempo qui si è fermato a quel 24 agosto 2016.

Accumoli ancora deve essere demolita: i suoi palazzi storici sono ancora li.

Amatrice ha visto ricostruire solo le palazzine fuori il centro storico. Che ancora non esiste e che vede una ricostruzione (in corso) di circa il 5% dei fabbricati. Troppo poco.

L’ospedale di Amatrice, che doveva essere ultimato in 48 mesi con uno stanziamento di oltre 27 milioni di euro, è ancora estremamente lontano dalla data di fine lavori (prima pietra varata il 21 ottobre 2020 quindi, ad oggi, quasi 3 anni di ritardo…).

Terremoto 5.8 in Turchia: ragazza muore dopo attacco di panico

Un terremoto di magnitudo 5.8 ha colpito nella notte il sud-ovest della Turchia, lo riporta l’Istituto geofisico statunitense Usgs.   L’epicentro del sisma è stato registrato a 5 km a sud di Icmeler e l’ipocentro ad una profondità di 74 km.

Almeno 69 persone sono rimaste ferite dopo essersi gettate da altezze importanti nel tentativo di salvarsi, mentre una 14enne è deceduta in seguito a un attacco di panico. Non sono stati registrati danni a strutture.

Una ragazza di 14 anni ha perso la vita: A causa del terremoto, una ragazza di 14 anni di nome Afranur Günlü è stata trasportata in ospedale a Fethiye per un attacco di panico, ma purtroppo ha perso la vita nonostante tutti gli interventi – ha affermato il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya, come riporta l’agenzia di stampa Dogan Haber Ajansi, Dha – Sono 69 i feriti che si sono lanciati da un’altezza in preda al panico a Mugla e nei suoi distretti, 14 persone sono state curate sul posto, 8 persone sono state curate e dimesse senza problemi. Gli esami e le cure di 46 cittadini continuano al pronto soccorso. Che Allah abbia pietà di nostra figlia Afranur che ha perso la vita e offra Le mie condoglianze ai suoi familiari“. (fonte Rai.it)

Purtroppo situazioni come queste insegnano che molto bisogna fare, ancora, per la  prevenzione del terremoto. Prevenzione che, come anche nel caso del forte terremoto che ha colpito Creta, può insegnare molte cose anche la gestione del panico. I sette passi della sicurezza antisismica, che descrivono anche la strategia efficace per la sicurezza domestica, sono sempre validi sia che si abiti a Pescasseroli, ai Campi Flegrei o in Turchia.

 

Campi Flegrei: come salvarsi in caso di terremoto distruttivo

Come salvarsi in caso di un terremoto distruttivo? O almeno come provare a farcela in caso di sisma.

Oramai sono mesi di angoscia per gli abitanti dei Campi Flegrei, zona meravigliosa che attraversa una delle più importanti crisi bradisismiche della sua storia.

Si parla da anni di piani di evacuazione. Le zone sono state suddivise in vari colori. Come avviene sul territorio nazionale per conoscere le zone a più alto pericolo sismico. Quotidianamente si avvertono scosse di terremoto più o meno forti che hanno portato tutta la popolazione nel panico.

Purtroppo l’esperienza di Amatrice, il rischio della Calabria, il ricordo dell’Irpinia e molti altri casi non hanno insegnato nulla alle autorità. E ai cittadini.

Ma cosa può davvero fare il comune cittadino in tutto questo caos?

Prevenzione! Solo #prevenzione!

Purtroppo non se ne parla mai abbastanza, anzi non se ne parla proprio!!!

In caso di fortissimo sisma, oppure addirittura di una eruzione, si ingenererà il panico diffuso. Quando arriverà il boato sarà già troppo tardi. Eppure è più facile trovarsi a vivere una catastrofe da terremoto piuttosto che vincere alla lotteria! Ma la gente gioca sempre alla lotteria ma non fa prevenzione.

Salteranno i sistemi di comunicazione. Si faticherà a rintracciare i propri cari (chi a scuola, chi al lavoro, chi a casa) e le famiglie troveranno immense difficoltà per il loro ricongiungimento.

Cosa può fare ogni famiglia nell’attesa di un possibile evento catastrofico? Semplicemente prepararsi con la prevenzione! Questo significa mettere in atto i sette passi della sicurezza antisismica.

Prevenzioneterremoto.it è l’unico sito italiano, autofinanziato, che si pone l’obiettivo di diffondere i principi più basilari per aiutare le persone a sopravvivere ad un terremoto. O ad una eruzione. O ad un’alluvione. Semplici consigli applicabili sempre.

I sette passi della sicurezza:

  • fissa i mobili al muro per non farti schiacciare
  • crea un piano di emergenza con i tuoi cari
  • prepara dei semplici zaini salvavita nel caso la tua abitazione ti crolli sopra
  • capisci cosa fare durante il terremoto
  • organizza i documenti importanti per evitare di perderli per sempre
  • aiuta la collettività
  • ripristina la quotidianità e riparti

 

Calabria: l’allarme di Crisci sulla possibilità di un forte sisma come quello del 1908

Il geologo Crisci chiarisce sulla possibilità di un nuovo forte sisma come quello del 1908.

La Calabria si trova in una zona geologicamente attiva, situata nel cuore della collisione tra la placca africana e quella eurasiatica, che causa movimenti tettonici e la possibilità di terremoti. La regione si sposta annualmente di alcuni millimetri, con una velocità approssimativa che varia tra 2 e 5 millimetri all’anno in direzione nord-est. Questo movimento avviene principalmente a causa della subduzione della placca africana sotto quella eurasiatica, un processo che causa sollevamenti e sprofondamenti della crosta terrestre.

Per quanto riguarda la possibilità che si verifichi un forte terremoto, è importante considerare che la Calabria è una delle aree a più alto rischio sismico in Italia. Sebbene il devastante terremoto del 1908, che colpì Messina e Reggio Calabria, sia ormai passato da oltre 100 anni, la sismicità nella zona rimane alta, e il rischio di nuovi eventi significativi è sempre presente.

L’allarme alzato dal geologo Crisci

Gino Mirocle Crisci conosce bene questa zona. L’ex rettore dell’Unical parla finalmente di prevenzione dal terremoto come unica possibilità per salvare vite umane. Intervistato da Lacnews24.it dice: “Il terremoto in sé e per sé non ammazza, al massimo ti fa cadere se la scossa è forte. Quello che t’ammazza è tutto il resto, sono i palazzi che cadono. Ma da questo ci si può difendere. Dobbiamo solo sviluppare la cultura della difesa dagli eventi sismici, che purtroppo in questa regione è molto scarsa.”

Potrà esserci un nuovo terremoto come quello del 1908?

Le probabilità di un terremoto forte non sono facili da prevedere con certezza, ma gli scienziati monitorano continuamente l’attività sismica per cercare di identificare segnali precursori. Anche se sono passati più di 100 anni dal terremoto del 1908, la possibilità di forti terremoti in Calabria è sempre una realtà, e la regione rimane una delle più vulnerabili in Italia. Il monitoraggio e la preparazione sono fondamentali per ridurre i danni in caso di un evento sismico significativo.

La zona sismica più importante è quella lungo la faglia appenninica e, in particolare, quella che riguarda la subduzione della placca africana sotto quella eurasiatica, che provoca movimenti significativi e accumulo di stress. La velocità con cui si accumula questa pressione è di alcuni millimetri all’anno, come detto precedentemente, con una velocità di circa 2-5 mm all’anno in media, ma questa cifra può variare a seconda della specifica area della regione.

Una faglia che si è caricata di oltre 30 centimetri in 100 anni

Considerando anche lo spostamento minimo di cui sopra si è parlato (2mm all’anno) significherebbe che in 100 anni la faglia, in assenza di un grosso terremoto, si è caricata di un’energia pari ad oltre 30cm. Si dovesse rompere la faglia in un punto a causa di questa enorme energia accumulata, allora si verificherebbe un fortissimo terremoto. E l’energia accumulata è veramente abnorme. Anche se non si può prevedere un terremoto, abbiamo la matematica certezza che un nuovo, forte, sisma ci sarà. Domani, tra una settimana, tra 50 anni? Questo non lo potremmo mai sapere.

L’importanza della prevenzione

Sicuramente i terremoti non si possono prevedere ma si devono prevenire.

Nonostante non possiamo sapere quando colpirà sicuramente sappiamo dove!

Tu saresti in grado di sopravvivere ad un forte terremoto?

L’Italia è un paese a elevata sismicità. Infatti è situata al margine di convergenza tra due grandi placche, ossia quella africana e quella euro-asiatica. Il movimento tra queste due placche causa l’accumulo di energia e deformazione che occasionalmente vengono rilasciati sotto forma di terremoti di varia entità. Terremoti costanti, quotidiani, sia dove la pericolosità sismica è ai massimi livelli (Campi FlegreiAmatriceL’Aquila) sia dove non te li aspetteresti, come Roma o Vasanello.

Prevenzione Terremoto si pone l’obiettivo di fornire i consigli necessari soprattutto ad essere pronto in caso di sisma. Visto che non si può prevedere quando ci sarà il prossimo terremoto è particolarmente importante farsi trovare preparati specialmente nelle zone dove è certo che ci sarà un terremoto!

E’ più facile vivere un terremoto che vincere alla lotteria!

Informarsi e seguire i sette passi della sicurezza antisismica sono la base di partenza per un futuro più consapevole.

Forte terremoto a Latina? Si è trattato solo di un errore

Risveglio con agitazione questa mattina per un possibile forte terremoto a Latina.

L’applicazione di INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha diramato una stima provvisoria per una scossa di Terremoto, registrata alle 8:11 a Latinadi magnitudo fra 4.6 e 5.1.

Ma si è trattato di un errore di sistema. L’Ingv ha comunicato la scossa, registrata dai sismografi dell’osservatorio, avvertita alle ore 8.11 nella zona di Latina. Poi, i dati sono stati rimossi.

Circa un’ora dopo la rilevazione del terremoto, come scritto anche da Leggo, è arrivata la rettifica del Istituto nazionale geofisica e vulcanologia. «Purtroppo è stato un errore del sistema automatico previsto nel 5% delle rilevazioni», hanno spiegato a Fanpage da Ingv.

La sismicità della provincia di Latina, come gran parte della regione Lazio, è generalmente moderata.

Negli ultimi decenni, si sono verificati alcuni terremoti di bassa e media intensità. La zona di Latina non è tra quelle con una sismicità molto alta, come ad esempio l’Appennino centrale o la zona dell’Aquila, ma eventi di magnitudo medio-bassa possono essere avvertiti occasionalmente dalla popolazione.

Anche se i terremoti di forte intensità sono meno frequenti, è sempre importante monitorare i dati in tempo reale, soprattutto per le piccole scosse che potrebbero verificarsi a causa di movimenti di faglia locali.

La prevenzione sui terremoti pare essere l’unica arma che abbiamo, in Italia, per prevenire i danni legati ad eventi sismici.

E tu conosci i sette passi della sicurezza sismica?

 

Come sopravvivere ad un terremoto: strategia efficace per la sicurezza domestica

Si può sopravvivere ad un terremoto? Quale è la strategia più efficace per la sicurezza domestica?

Chi vive in zone ad alto rischio sismico, come Pozzuoli  e tutta la zona dei Campi Flegrei, cosa fa materialmente per mettere in sicurezza la propria famiglia?

Applica ogni giorno i sette passi per la sicurezza antisismica oppure si preoccupa di più di condividere informazioni sull’intensità dell’ultima scossa?

La risposta è affermativa: ad un terremoto violento si può sopravvivere anche parecchie ore, in caso di crollo dell’abitazione.

E’ dimostrato che, in caso di calamità, se la persona intrappolata sotto le macerie si trova in condizioni ideali (senza traumi e in presenza di aria) essa può sopravvivere 72 ore. Il 90% delle persone estratte vive dopo una catastrofe lo è entro i primi 3 giorni. Dopo le possibilità di vita crollano vertiginosamente.

La paura che sta dilagando dopo le ennesime, violente, scosse di terremoto a Pozzuoli vicino i Campi Flegrei è immensa.

Se vivi in zona sismica fatti uno zaino salvavita

Se una persona vive in zona sismica, ad alto rischio, dovrebbe predisporre dentro la propria casa, in ambienti conosciuti, degli zaini salvavita contenenti l’occorrente che può aiutarli a sopravvivere quante più ore possibile. Magari sotto al letto dove si dorme la notte. Da afferrare non appena si sente il boato che precede il terremoto.

Lo zaino deve contenere: una bottiglia di acqua minerale, 3 barrette di cereali, occhiali e mascherina contro la polvere, un paio di guanti, un fischietto e una torcia con delle batterie.

Preparati all’arrivo del sisma e segui scrupolosamente i sette passi della sicurezza sismica. Solo con una attenta prevenzione possiamo salvare vite umane.