Pozzuoli: sciame sismico sopra il SuperVulcano

Pozzuoli: sciame sismico sopra il SuperVulcano

Pozzuoli: sciame sismico sopra il SuperVulcano. Alle 4:59 del 26 aprile 2020 scossa di terremoto di ML3.1 localizzata a Pozzuoli (NA) ad una profondità di 3 km. Un terremoto superficiale.

La scossa è stata chiaramente avvertita dalla popolazione del golfo di Pozzuoli.

E’ in corso uno sciame sismico che è iniziato ieri in occasione della Festa della Liberazione: 25 aprile 2020. Sciame sismico assolutamente modesto con terremoti non percettibili. In totale otto scosse di terremoto con quella da ML3.1 di picco di stamattina. 

Pozzuoli: lo sciame sismico deve preoccupare?

Osservando i dati dell’Istituto Nazione di Geologia e Vulcanologia verrebbe da dire che non c’è nessuna novità. La scossa di magnitudine ML3.1 registrata questa notte è la più “forte” dal 2019.

A Pozzuoli, dal 2019, sono stati registrati solo una decina di terremoti sopra magnitudo ML2.0. Vero è che tutti i sisma con ML maggiore di 2.0 sono avvenuti quest’anno come a dimostrare che qualcosa di nuovo stia accadendo. 

In realtà, fino ad ora e a meno di nuovi futuri eventi, la situazione appare essere del tutto normale considerando la natura dell’area.

Campi Flegrei: è iniziato un nuovo ciclo di caldera

Gli scienziati di tutto il mondo tengono sotto osservazione l’area dei campi Flegrei. Da sempre. 

Un recente studio apparso su Science Advances nel 2018 dichiarò che sta iniziando un nuovo ciclo di caldera. Nuova era geologica della caldera dei Campi Flegrei significa una imminente eruzione dalla camera magmatica che preoccupa tutto il mondo? 

I Campi Flegrei hanno avuto diverse eruzioni. 39000 e 15000 anni fa quelle più violente. L’ultima eruzione della zona avvenne nel 1538 e, anche se immensamente meno violenta delle precedenti, generò il Monte Novo.

Nel 2017 il vulcanologo Luca De Siena dimostrò che la camera magmatica si trova sotto Pozzuoli perché lo spessore delle rocce sottostanti la caldera ha fatto sfogare gli stress del magma lateralmente ad essa.

Il vulcanologo Luca De Siena

Per questo pericoloso vulcano manca un’esperienza diretta di quel che accade poco prima di un’eruzione, a differenza di altri vulcani che eruttano frequentemente, come l’Etna, facili da prevedere. Per vulcani quiescenti da secoli invece, è molto difficile trovare una strada che permetta di prevedere con un certo anticipo l’arrivo di un’eruzione. Solo quando si ha una forte sismicità, forti variazioni chimico/fisiche nei gas e un veloce sollevamento del suolo (come quello che si ebbe tra il 1983 e il 1984 e che portò all’evacuazione della città di Pozzuoli) si realizza che un’eruzione potrebbe essere imminente. Nel 1984 però, anche se il suolo si sollevava di 2,5mm al giorno, non avvenne nessuna eruzione. Da ciò si capisce che ancora siamo lontani dal prevedere la prossima eruzione

Campi Flegrei: cos’è il bradisismo

L’area dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, che consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. Sebbene il meccanismo del bradisismo non sia stato ancora completamente compreso, è opinione consolidata che le cause del fenomeno risiedano in variazioni del sistema vulcanico. L’aumento di temperatura e di pressione nelle rocce del sottosuolo determinano infatti il sollevamento dell’area secondo una geometria a “cupola” centrata sulla città di Pozzuoli.

E’ bene precisare che una crisi bradisismica non segnala necessariamente l’approssimarsi di un’eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici e disagi alla popolazione.

L’evoluzione del bradisismo nel corso dei secoli è visibile vicino al porto di Pozzuoli sulle colonne del Serapeo, un mercato di epoca romana, inizialmente considerato tempio dedicato a Serapide. Su di esse si ritrovano i fori prodotti dai litodomi, un tipo di molluschi marini che vive in ambiente costiero intertidale, ovvero in una zona del litorale che dipende dalle maree. La presenza dei litodomi testimonia il lento processo di abbassamento dell’area, iniziato in epoca successiva a quella romana.

Sebbene una crisi bradisismi non significhi imminente eruzione, gli effetti sismici di tale crisi possono generare situazioni di pericolo. Ogni abitante dell’area dei Campi Flegrei dovrebbe accrescere la sua earthquake culture con l’applicazione dei sette passi della sicurezza antisismica. E prepararsi per l’arrivo di un forte sisma. 

Specialmente perchè l’area di Pozzuoli appare essere del tutto impreparata all’arrivo di un forte sisma. Di certo la Protezione Civile ha individuato per Pozzuoli una immensa area rossa che, in caso di attività eruttiva, significherà evacuazione totale dell’area. 

Sistema di allerta rapida di terremoto del Giappone: esiste davvero

In Giappone esiste un ALLARME TERREMOTO incredibile. Si chiama “Sistema di allerta rapida di terremoto” ed è stato pensato per consentire alle persone di mettersi al sicuro nell’imminenza di un terremoto.

L’allerta consente alla gente di trovare un luogo sicuro dove ripararsi oppure ai macchinisti dei treni di rallentare i convogli.

Il Sistema di allerta rapida di terremoto è un sistema di avviso di terremoto imminente in uso in Giappone

Il sistema conta su ben 4235 sismometri posizionati in tutto il paese ed emette un allarme terremoto  se il sisma ha un’intensità ritenuta pericolosa.

GUARDA IL VIDEO DELL’ALLARME TERREMOTO GIAPPONESE!

 

Come funziona il Sistema di allerta rapida di terremoto

Il sistema, per lanciare l’allarme, studia le onde sismiche generate da un sisma.

Le onde sismiche sono principalmente di due tipi: le onde P (o primarie) che sono le più veloci e le onde S (o secondarie) più lente.

Quando onde P ed S raggiungono la superficie allora si sviluppano altri due tipi di onde: le onde di Rayleigh e le onde di Love.

Incrociando i dati su tutti questi tipi di onde restituiti dai sismografi il sistema riesce ad allarmare la popolazione.

L’efficacia dell’allarme dipende dalla posizione del ricevente. Quando una persona riceve un’allerta terremoto, ha un tempo che può variare da pochi secondi a un minuto prima dell’inizio della scossa, a seconda della sua distanza dall’epicentro. 

In Italia, nonostante una vasta letteratura sulla storia dei terremoti che ha portato alla redazione della carta di pericolosità sismica, purtroppo ancora non esiste una simile tecnologia presente in Giappone ma anche in altri stati come la California.