Colli Albani: il vulcano che potrebbe distruggere Roma

Colli Albani: il vulcano che potrebbe distruggere Roma

Colli Albani: il vulcano che potrebbe distruggere Roma. Quella che appare una zona meravigliosa, ricca di verde e paesaggisticamente magnifica in realtà è un antico vulcano quiescente potenzialmente molto pericoloso per milioni di abitanti.

Lago di Albano: una eruzione ogni 35-40000 anni e ne sono già passati 36000

L’ultima grande fase eruttiva dei Colli Albani è terminata circa 36.000 anni fa, però, in una storia eruttiva cominciata 600.000 anni fa, ci sono stati intervalli di riposo abbastanza regolari di circa 30-40.000 anni tra una fase e quella successiva. Ecco perchè esiste il ragionevole dubbio che i Colli Albani possano aggiungersi alla lista dei vulcani pericolosi in Italia. Attualmente quindi il tempo trascorso dall’ultima eruzione rientra proprio nei tempi di ritorno, ed il vulcano potrebbe esser pronto per un nuovo futuro risveglio.

Questo complesso vulcanico, secondo recenti studi effettuati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), potrebbe riprendere la propria attività eruttiva in un futuro più o meno lontano ma geologicamente prossimo, rendendo la prevenzione e l’attenzione piuttosto alta per quanti vivono sui Colli Albani e per milioni di abitanti di Roma.

Alcuni fenomeni (anche ad esempio lo sciame sismico di Lariano) denotano come l’attività non sia mai del tutto cessata: il continuo sollevamento dell’area, le frequenti crisi sismiche (come ad esempio lo sciame sismico di Lariano), insoliti boati e tremori e gli elevati valori di emissione di gas tossici (spesso i picchi coincidono con episodi sismici o di sollevamento più intenso) sono simili solo a quelle descritte per vulcani attivi e molto pericolosi.

Albano: un’eruzione pliniana che potrebbe distruggere Roma

Come riportato da Ingv, il lago di Albano ha caratteristiche di eruzione di tipo pliniana (ossia come nel caso del Vesuvio). Ciò significa che la fuoriuscita di grandissime quantità di fumi incandescenti, accompagnata da lancio di rocce a grandissima distanza, potrebbe devastare le limitrofe aree. 

Quella che segue sotto è una fotografia che simula una possibile eruzione. Come si vede Roma è decisamente in una zona “scomoda”.

 

 

Scossa di terremoto vicino Palermo

sisma terrore

Scossa di terremoto vicino Palermo

Scossa di terremoto vicino Palermo. Alle ore 16:28 del 24 aprile 2020 i sismografi hanno rilevato una scossa di magnitudo ML3.5 alla profondità di 36 km.

L’epicentro del sisma è stato localizzato vicino Bompietro (PA) con effetti avvertiti dalla popolazione delle zone di Ferrarello, Blufi, Alimena e Ciapampini. Ne da notizia l’INGV. 

Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone.

Terremoto collegato all’eruzione dell’Etna?

L’Etna ha ripreso una importante emissione di cenere da cinque giorni. L’eruzione ha generato un pennacchio che si è innalzato fino a circa 5 chilometri di altezza dai crateri spinto verso i quadranti orientali del vulcano dai venti dominanti, si è progressivamente attenuato. E’ l’aggiornamento dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania sulla nuova fase eruttiva dell’Etna, che registra una regressione energica dei fenomeni che sono confinati tutti nella zona sommitale del vulcano.

Sicurezza e terremoto: le sette regole fondamentali

E’ di fondamentale importanza lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo. Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto.

Nelle zone così sismicamente attive bisogna cominciare a mettere in atto azioni semplici in grado di salvarci la vita, come fissare i mobili alle pareti e togliere gli oggetti pesanti dai ripiani più alti.