Miki: la ragazza di Osaka che vuole insegnare la prevenzione
Miki: la ragazza di Osaka che vuole insegnare la prevenzione. Si chiama Honoka Miki, ha 18 anni e vive in Giappone nella città di Osaka.
L’abbiamo intervistata scoprendo il suo incredibile amore per l’Italia e la sua sensibilità per la prevenzione del terremoto.
Miki si è detta entusiasta di collaborare con prevenzioneterremoto.it per aiutare gli italiani nell’accrescere la earthquake culture che tanto ci manca.
Nelle sue parole ritroviamo i passi che Prevenzione Terremoto reputa fondamentali, come ancorare i mobili ai muri o organizzare la propria famiglia per la gestione di un sisma di forte intensità.
Leggete questa interessante intervista che racconta il Giappone con gli occhi di una ragazza. Con relativa traduzione in giapponese.
L’intervista a Honoka Miki
–Buonasera Miki. Posso chiamarti Michela?
Certo.
–Quanti anni hai, cosa fai nella vita e dove vivi?
Ho 18 anni e vivo a Osaka, Giappone. Sono una studentessa universitaria e studio psicologia.
–Abbiamo letto, in un articolo su un quotidiano italiano, del tuo amore per L’Aquila. Raccontaci come è nato.
Quando c’è stato un violento terremoto ad Amatrice (24/08/16) era davvero straziante e orribile. Poi ho un sogno: vorrei aiutare i terremotati, soprattutto psicologicamente. Perché le ferite dei terremotati sono profonde e sembra non ci sia nessuno per aiutarli. E la televisione ha detto che c’è stato un violento terremoto anche all’aquila e vorrei dare una mano per L’Aquila, ma non solo. Vorrei aiutare tutti i terremotati del mondo in futuro. Ma comincia dall’aquila.
–Hai vissuto il terremoto del Giappone del 2011? Come lo ricordi?
Sì ho vissuto quelle del 2011 ed anche uno a Osaka di 2018. Nel 2011 ero una studentessa delle elementari ed ero a scuola. Avevo 9 anni. Non c’era luce ed avevo paura ma perché non ero con mia madre.
–Hai vissuto altri terremoti in Giappone?
Sì esatto, quando avevo 16 anni (nel 2018) c’è stato un forte terremoto di magnitudo 6 a Osaka, dove vivo. Stavo per andare a scuola ma ero a casa. Ha tremato quasi 20 secondi, me lo ricordo così. Ma non mi ha lasciato segni interiori particolari.
–Cosa pensi dei terremoti in Italia? Sono più deboli dei vostri ma generano danni incalcolabili oltre che tante vittime…
Secondo me l’Italia deve essere forte come il Giappone perché ci sono tantissimi terremoti. Ma è possibile. In Giappone il concetto di “Bosai” è molto comune. Significa “prevenzioni per i disastri in anticipo”. Ad esempio, abbiamo una borsa con cibo, bevande e vestiti. È necessario quando c’è un disastro. Inoltre, manteniamo i nostri mobili fermi in caso di terremoto. Questo per impedire la caduta dei mobili a causa di un terremoto. Sappiamo come evacuare gli edifici in caso di disastri e dove ricongiungerci. C’è una mappa che prevede danni per i terremoti e alluvioni e possiamo vedere dove evacuare guardando la mappa. So già dove andare se succede un forte terremoto!
–Cosa credi sia necessario fare per evitare così tanti morti in Italia, in caso di un forte terremoto?
Inoltre, l’Italia dovrebbe rafforzare gli edifici. Ho visto cosa è successo sull’isola d’Ischia: gli edifici crollati con un terremoto di magnitudo 4 sono impensabili in un paese con molti terremoti, come l’Italia. L’Italia dovrebbe aumentare la resistenza sismica degli edifici. Tuttavia, gli edifici in Italia sono così belli che arrivano molti turisti. Il motivo per cui il danno si è diffuso ad Amatrice è che gli edifici sono fragili, ma poiché Amatrice ha molti turisti, rafforzare l’edificio non è facile. Quindi penso che sia meglio cambiare prima la cultura dei terremoti in Italia. Dobbiamo rendere l’edificio bello e forte. È possibile rendere un edificio forte e bello, ad esempio Norcia. Tuttavia, significa richiedere agli italiani di spendere soldi per il terremoto e, a tale scopo, è importante che gli italiani agiscano in anticipo. Voglio parlare in Italia della cultura della prevenzione di un terremoto.
–In Giappone avete sistemi di sicurezza che vi salvano la vita?
In Giappone esiste un sistema che può salvare vite umane in caso di terremoto. Si chiama Earthquake Early Warning e il tuo smartphone suonerà 10 secondi prima del terremoto.
In Giappone avete un Dio che pensate vi protegga dal terremoto?
In Giappone perché siamo buddisti. Budda sapeva che lo tsunami sarebbe arrivato dopo il terremoto, quindi ha bruciato i campi per informare gli abitanti del pericolo. I residenti sono stati evacuati ed erano al sicuro.
–Quali sono i tuoi sogni?
Vorrei creare la cultura dei terremoti in Italia. Dopo la laurea, vorrei creare una Onlus per quello. Prima, vorrei insegnare l’importanza di fare qualcosa in anticipo per salvare la vita. È necessario sapere il rischio dei terremoti e dei disastri. Secondo, vorrei aiutare i terremotati psicologicamente. Cioè, vorrei creare i legami tra i terremotati, e vorrei creare un gruppo di auto-aiuto per i terremotati e per chiunque hanno feriti dei terremoti.
Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa
Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa. L’isola si trova a circa 95 km dalle coste della Grecia continentale. E’ circondata da tantissime isole minori e isolotti, tra cui Gozzo, il punto più meridionale dell’Europa fisica.
Il suo nome, Creta, deriva dalla presenza di una grandissima quantità di creta (o argilla), materiale con cui gli abitanti in passato costruivano utensili e vasi.
Un piccolo paradiso terrestre che in realtà è probabilmente il posto più pericoloso d’Europa.
I più forti terremoti che la storia sismica europea ricordi hanno colpito Creta! Un luogo sismicamente fatale con una potenza sismica che si può scatenare in ogni momento capace di magnitudo elevatissime.
Basti pensare che nella lista dei cinque terremoti più forti di sempre in Europa….ben tre hanno colpito Creta:
8.5 Creta (21/07/365 +Tsunami 60’000 vittime) – Grecia
8.0 Creta (08/08/1303 +Tsunami) – Grecia
7.5 Creta (16/02/1810 +Tsunami) – Grecia
7.9 Vrancea 26/10/1802 – Romania
Da milioni di anni il Mediterraneo è sede dello scontro tettonico tra la placca europea e quella africana che nel mar Egeo va in subduzione(ossia si immerge) al di sotto della cosiddetta microplacca Egea. Questo accade lungo il cosiddetto “arco ellenico”, un vero e proprio piano di subduzione.
I terremoti più forti di sempre ad aver colpito la Grecia
Il 21 luglio del 365 un terremoto megathrust di magnitudo M8.5 distrusse Creta e la sollevò di 9 metri! Ancora oggi si possono vedere sul territorio i segni di quel colossale sollevamento! Nell’immagine si possono vedere le caverne marine che oggi, a distanza di 2000 anni, sembrano normali colline!
Il sisma provocò un tremendo tsunami che colpì praticamente tutto il Mediterraneo anche le coste italiane.
I segni del sollevamento di 9 metri delle coste di Creta
Altro terremoto fortissimo nel 1303 con magnitudo M8.0 sempre nella zona di Creta! Il sisma ha prodotto violente scosse del terreno, distruggendo molte città e uccidendo migliaia di persone. Ha anche prodotto un potente tsunami, che si è spinto fino a 3 km nell’entroterra nel delta del Nilo.
Il 12 agosto 1956, invece, le isole del Dodecaneso sono state colpite da un terremoto di magnitudo M7.7. L’evento ha prodotto violente scosse del terreno, 53 morti e un grande tsunami. Il sisma è stato seguito 13 minuti dopo da una scossa di magnitudo 7.2 vicino a Santorini. Un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito più o meno la stessa area di stanotte il 4 febbraio del 1867, distruggendo 8.000 case e producendo un grande tsunami.
Creta: un luogo dove la prevenzione è fondamentale
Creta e Giappone: stessa causa alla base del sisma?
Creta e Giappone: stessa causa alla base del sisma? L’isola di Creta prende il nome dall’argilla che è presente nel sottosuolo. Interessante scoprire come lo stesso materiale sia stato la causa del tremendo sisma che sconvolse il Giappone l’11 marzo del 2011. Per capire l’origine di quel drammatico sisma che generò una magnitudo M9.0 fu avviato uno studio che riuscì a fare carotaggi in profondità proprio sulla faglia. Gli studiosi scoprirono, tra le altre cose, che la stratigrafia del terreno della faglia giapponese conteneva una grandissima quantità di…argilla! “Si tratta dell’argilla più scivolosa che si possa immaginare”, ha detto Christie Rowe, della McGill University a Montreal, in Canada, coautrice dello studio. “Al tatto, è del tutto simile a un lubrificante.”
Che ci sia una relazione? Entrambe le zone sono di subduzione…ed entrambe ricche di argilla.
Creta: zona di subduzione e terremoti di megathrust
Creta si trova proprio sopra la zona di subduzione dove la placca africana si incunea sotto quella euroasiatica sotto al Mar Egeo: il cosiddetto “arco ellenico”. I terremoti di megathrust si verificano proprio nelle zone di subduzione ai confini distruttivi della placca convergente, dove una placca tettonica è forzata sotto l’altra, causata dallo slittamento lungo la faglia di spinta che forma il contatto tra di loro. Questi terremoti interplati sono i più potenti del pianeta, con magnitudini momento (Mw) che possono superare 9,0. Nessun altro tipo di attività tettonica di origine terrestre ha prodotto terremoti di questa portata.
Molto interessanti le ricostruzioni di Iris.edu che ha ricostruito il generarsi del terremoto (e tsunami) in caso di subduzione.
Ennesima dimostrazione che oramai sappiamo perfettamente dove un sisma colpirà. Possiamo attenderci anche la magnitudo che sarà in grado di raggiungere. Abbiamo quindi il dovere di lavorare a piccoli passi sulla “earthquake culture” (cultura del terremoto) per prevenire i danni da esso provocati ed evitare vittime.
Il boato che precede il terremoto è uno degli aspetti scientifici che più terrorizza. Cosa si nasconde dietro il sinistro rumore che spesso anticipa la devastazione?
Ogni terremoto ha una propria storia sismica che lo ha generato e effetti macrosismici unici.
Molte caratteristiche però si ripetono sempre. Sicuramente una delle caratteristiche più spaventose, anche da ricordare, è il rumore del terremoto.
Il rumore che precede un terremoto non è sempre uguale e molto dipende dal grado di impressionabilità di chi lo vive per poi raccontarlo.
A volte è percepito come un rombo, a volte come un cupo boato altre volte come uno schiocco.
Scientificamente il boato è causato dalle onde P, le più veloci generate dal terremoto, che si propagano dall’ipocentro in ogni direzione. Le onde P anticipano di qualche secondo, in funzione della magnitudo e della distanza, l’arrivo delle onde S che scuotono il terreno e sono le principali cause di distruzione. In Giappone si usa la velocità delle onde P per inviare un allarme automatico per avvertire la popolazione dell’arrivo di un sisma.
Quando le onde primarie P dall’ipocentro raggiungono la superficie del suolo, quest’ultimo si comporta come una cassa di risonanza facendo a sua volta vibrare l’aria che ne è in contatto.
La vibrazione del terremoto quindi ha ora due componenti: le vibrazioni che si propagano nel suolo e quelle nell’aria.
Queste ultime, viaggiando mediamente più velocemente di quelle del suolo, raggiungono prima l’orecchio della persona che le percepisce come il rumore del terremoto. Che poi arriva subito dopo.
Esempi storici di “boati” che hanno generato i terremoti
In rete troviamo tantissime registrazioni audio che raccontano il rumore del terremoto.
Questa ricostruzione audio ci racconta il grande sisma Mw9.0 del Giappone, nel 2011. Incredibile come si uniscono bene prima le onde P poi le onde S:
A far chiarezza scientifica è un’interessante studio chiamato “Earthquake sound perception” di Patrizia Tosi, Paola Sbarra e Valerio De Rubeis pubblicato su AGU.
Dallo studio emerge che il suono è un effetto prodotto da quasi tutti i terremoti. Utilizzando un questionario basato sul web sugli effetti dei terremoti che includeva domande relative al suono sismico, si sono raccolte 77.000 risposte per i recenti terremoti superficiali italiani. Un’analisi dell’attenuazione dell’udibilità ha indicato che la diminuzione della percentuale di intervistati che ascolta il suono era proporzionale al logaritmo della distanza epicentrale e dipendente linearmente dall’entità del terremoto, in conformità con il comportamento dello spostamento del suolo.
Il suono è uno degli effetti più comuni riportati durante o immediatamente prima dell’inizio delle vibrazioni del suolo causate dai terremoti. In alcuni casi è stato registrato su nastro, aggiungendo prove per frequenze superiori a 20 Hz poiché la risposta del registratore a nastro scende di solito rapidamente al di sotto di tale valore.
Inoltre, è importante considerare i fattori che influenzano la propagazione del suono nello strato affiorante; come altri come la pressione, le variazioni di temperatura e il vento che influenza la propagazione del suono in tutta l’atmosfera. Altre fonti significative di rumore, in particolare nelle aree urbane, sono oggetti i cui movimenti sono amplificati dall’effetto di superficie libera e dalle loro interazioni non lineari. Inoltre, nelle aree urbane la percezione del suono sismico può essere disturbata dal rumore antropico. Tuttavia, questo aspetto del fenomeno sismico non deve essere trascurato. In effetti, sebbene il suono del terremoto non causi danni, può provocare paura e creare panico.
Perchè gli animali possono sentire prima l’arrivo del terremoto
Dai dati sismometrici sappiamo che i terremoti generalmente irradiano onde sismiche principalmente nella gamma di frequenze da 0,01 a 10 Hz, anche se possono generare frequenze più elevate. Gli umani possono sentire le onde sonore principalmente nell’intervallo da 20 a 20.000 Hz. Il risultato è che solo le onde sismiche con l’intonazione più alta (principalmente) risiedono nell’intervallo di frequenze per l’intonazione udibile più bassa, come confermato dalle registrazioni del suono che accompagnano i piccoli terremoti che indicano che le frequenze dominanti erano nell’intervallo da 5 a 60 Hz. Il risultato spiega perché non tutte le persone nello stesso posto ascoltano suoni sismici e perché alcuni animali fuggono nella paura. Molto dipende dalla sensibilità di un organismo ai toni bassi.
L’udibilità del suono del terremoto quindi è un fenomeno complesso indissolubilmente correlato:
alla fonte dell’evento (geometria, magnitudo, profondità, caduta statica e dinamica dello stress);
al terreno (distanza della sorgente, geologia, struttura di attenuazione e topografia);
all’aria (profilo di densità);
alla presenza di oggetti (edifici e mobili);
a fattori umani (soglia di udibilità e rumore antropico).
In Giappone esiste un ALLARME TERREMOTO incredibile. Si chiama “Sistema di allerta rapida di terremoto” ed è stato pensato per consentire alle persone di mettersi al sicuro nell’imminenza di un terremoto.
L’allerta consente alla gente di trovare un luogo sicuro dove ripararsi oppure ai macchinisti dei treni di rallentare i convogli.
Il Sistema di allerta rapida di terremoto è un sistema di avviso di terremoto imminente in uso in Giappone.
Il sistema conta su ben 4235 sismometri posizionati in tutto il paese ed emette un allarme terremoto se il sisma ha un’intensità ritenuta pericolosa.
GUARDA IL VIDEO DELL’ALLARME TERREMOTO GIAPPONESE!
Come funziona il Sistema di allerta rapida di terremoto
Il sistema, per lanciare l’allarme, studia le onde sismiche generate da un sisma.
Le onde sismiche sono principalmente di due tipi: le onde P (o primarie) che sono le più veloci e le onde S (o secondarie) più lente.
Quando onde P ed S raggiungono la superficie allora si sviluppano altri due tipi di onde: le onde di Rayleigh e le onde di Love.
Incrociando i dati su tutti questi tipi di onde restituiti dai sismografi il sistema riesce ad allarmare la popolazione.
L’efficacia dell’allarme dipende dalla posizione del ricevente. Quando una persona riceve un’allerta terremoto, ha un tempo che può variare da pochi secondi a un minuto prima dell’inizio della scossa, a seconda della sua distanza dall’epicentro.
In Italia, nonostante una vasta letteratura sulla storia dei terremoti che ha portato alla redazione della carta di pericolosità sismica, purtroppo ancora non esiste una simile tecnologia presente in Giappone ma anche in altri stati come la California.