Vasanello (VT): ci saranno repliche al terremoto?

La popolazione è in ansia e si chiede se ci saranno delle repliche al terremoto di magnitudo M2.2 che stamattina si è distintamente avvertito nel paese. Preceduto da un forte boato.

Grazie alla banca dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) possiamo scoprire che per Vasanello (VT) non si tratta della prima volta che vede avvenire un evento tellurico sul suo territorio comunale.

La storia dei terremoti a Vasanello

Dalla storia scopriamo che un evento equiparabile è avvenuto il 26 marzo 2005 quando si registrarono ben tre scosse simili a quella odierna.

Possiamo dire che il paese viterbese non ha una storia ricca di terremoti avvenuti con epicentro sul suo territorio comunale, anche se i cittadini hanno chiaramente avvertito i forti sismi che hanno interessato il Centro Italia (terremoto de L’Aquila 2009 e di Amatrice 2016).

Ma allora possiamo stare tranquilli?

Anche se eventi del genere provocano turbamento e paura, dobbiamo essere consapevoli che Vasanello non è uno dei luoghi più sismicamente attivi d’Italia e che, quindi, potranno esserci altri terremoti in futuro anche se si stima di intensità similare a quella di oggi.

Vasanello è classificato in zona sismica 2B (una zona dove ci si attende un’Ag<0.20 (un’accelerazione al suolo quindi abbastanza debole). Quindi una zona dove ci possono essere forti terremoti ma rari.

La mappa qui sotto riportata, che fa vedere l’epicentro del sisma odierno, fa capire che dal 1000 d.c. ad oggi Vasanello non ha mai avuto un forte terremoto.

Cosa dobbiamo attenderci?

L’Italia è stata dichiarata tutta sismicamente attiva quindi anche luoghi come Vasanello non possono considerarsi a rischio sismico zero.

Questo significa che, come oggi, in futuro potrebbero verificarsi terremoti con magnitudo simile o superiore a quella della scossa di oggi.

Ogni cittadino deve prendere consapevolezza del territorio sul quale vive e, se risiede in zona a rischio sismico elevato deve seguire i consigli della “Sicurezza in 7 passi” che aiutano a prevenire il terremoto.

Il bilancio definitivo del terremoto in Turchia: oltre 50.000 morti

Bilancio definitivo terremoto Turchia: a quasi due mesi di distanza dal pauroso sisma che ha devastato Turchia e Siria il bilancio oramai definitivo.  Gli organi di stampa e di informazione internazionale comunicano numeri spaventosi:

  • Numero di persone coinvolte: 15,8 milioni
  • Numero di morti: 50.096
  • Numero di feriti: 107.204
  • Numero di sfollati: oltre 2 milioni
  • Edificio crollati o da demolire: 164.300

A queste vittime registrate in Turchia vanno aggiunte le 6.790 della Siria.

Il sisma, avvenuto il 6 febbraio 2023 con epicentro a Nord della città di Gaziantep, ha avuto una magnitudo pari a M7.8. Il tremendo sisma è stato preceduto da un fortissimo boato e da strane luci telluriche nel cielo.

La fonte dei dati è l’Emergency Situation Report del 22/03/2023.

Ennesima dimostrazione che oramai sappiamo perfettamente dove un sisma colpirà. Possiamo attenderci anche la magnitudo che sarà in grado di raggiungere. Abbiamo quindi il dovere di lavorare a piccoli passi sulla “earthquake culture” (cultura del terremoto) per prevenire i danni da esso provocati ed evitare vittime.

Terremoto Calabria: non si è trattato della stessa faglia che distrusse Messina

sisma terrore

Terremoto Calabria: non si è trattato della stessa faglia che distrusse Messina

Terremoto Calabria

La violenta scossa avvertita nel vibonese il 20/01/2022 ha messo paura a molti. Molte persone si sono riversate in strada .

Il sisma, con una magnitudo pari a 4.3MW, è avvenuto nella zona: Costa Calabra sud occidentale (Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio di Calabria) come riportato da INGV. La profondità è di 10km.

Il terremoto in Calabria di oggi non è stato originato dalla fascia dal quale partì il grande sisma del 1908

Studiando il database DISS la faglia sulla quale si trova l’ipocentro del sisma di oggi è la faglia di Sant’Eufemia, ben diversa dalla faglia dell’Arco Calabro dove si generò il terribile terremoto del 1908 che distrusse Messina e Reggio Calabria. Quindi non c’è una connessione diretta dal terremoto di Vibo Valentia e Lamezia Terme e quello di Messina.

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Calabria: una sismicità antica e pericolosa la sta avvicinando alla Grecia

La Calabria si sposta in media più di 4 millimetri all’anno. Ciò comporta un aumentare delle forze geologiche sotto la crosta terrestre che a piccoli passi portano verso tremendi terremoti.

Studiando la mappa dell’evento scaricabile direttamente dal sito INGV al seguente link si può capire che questo movimento, lento ed inesorabile, ha portato negli ultimi 400 anni a 3 terremoti devastanti e potentissimi. L’intervallo temporale di ogni terremoto è di circa 100/120 anni.

Dal 1908 in poi non ci sono stati eventi tellurici devastanti, segno che la pericolosità sismica sta crescendo di mese in mese.

Non è possibile prevedere il terremoto ne dove colpirà, ma una buona prevenzione sismica permetterebbe di alleviare i danni da esso causati. Leggi le sette regole della prevenzione sismica.

Nel 2020 altro sciame sismico: Moretti consigliò di dormire in macchina

Lo scorso 24 febbraio 2020 ci furono altre forti scosse nella zona di Cosenza.

Allora, il geologo Moretti (che pe molti anni lavorò proprio sulla sismicità Calabra) avvertì la popolazione dicendo: “Dormite vestiti e tenete la macchina vicino casa, potrebbe venire una scossa seria”

Su quattro terremoti catastrofici che hanno colpito la Calabria settentrionale negli ultimi 400 anni, due (quella del 1638 e quella 1832) sono stati preceduti da una scossa “premonitrice” un giorno prima, conclude Moretti che in quanto geologo è esperto in particolare in materia di storicità dei terremoti.

Terremoto a L’Aquila: avvertito dalla popolazione

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Terremoto a L’Aquila: avvertito dalla popolazione evento sismico oggi 10 febbraio 2021.

La scossa è stata avvertita dalla popolazione, specialmente di Coppito, Pettino, Pile e Pizzoli.

E’ avvenuta alla 12:39 ora italiana secondo INGV. Magnitudo ML 2.5

Tutte le caratteristiche del sisma qui.

La zona de L’Aquila non è nuova a fenomeni sismici ai quali oramai i cittadini sono abituati.

Sempre importante lavorare sulla informazione e sulla formazione della popolazione su come prevenire un forte terremoto.

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Terremoto ad Accumoli: torna a tremare Amatrice

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Terremoto ad Accumoli: torna a tremare Amatrice. Un terremoto di magnitudo ML 3.0 è avvenuto nella zona di Accumoli (RI), alle 19:02:47 (UTC +01:00) ora italiana.

Le coordinate geografiche (lat, lon) sono 42.7, 13.29 e la profondità dell’ipocentro è di 11 km.

Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV-Roma.

Il sisma è stato avvertito dalla popolazione, anche di Amatrice, già fortemente colpita dal tremendo terremoto del 24 agosto 2016.

A pochi giorni quindi dall’Anniversario del terremoto dell’Irpinia, una scossa assolutamente normale per l’Appennino centrale, scuote la notte delle popolazioni locali.

Sempre importante la prevenzione del terremoto, con i sette passi della sicurezza antisismica.

Fukushima: presto il Governo rilascerà acqua radioattiva in mare

Fukushima: presto il Governo rilascerà acqua radioattiva in mare.

Il governo giapponese è pronto a riversare in mare l’acqua contaminata utilizzata per raffreddare gli impianti danneggiati nella catastrofe nucleare di Fukushima. La catastrofe seguì al tremendo terremoto che colpì il Giappone. Lo anticipano i media nipponici e, in Italia Ansa.it, spiegando che una decisione potrebbe esser presa entro fine mese. Continua l’aspro dibattito sulle controversie di tale scelta per l’ambiente. Già all’inizio dell’anno una sottocommissione governativa aveva giudicato il rilascio della acqua nell’oceano, o la sua evaporazione nell’atmosfera, come ‘opzioni realistiche’.

Diversamente, le associazioni locali dei pescatori e i residenti hanno sempre espresso la loro disapprovazione, temendo un crollo della domanda di prodotti marini della regione e per le ripercussioni ambientali sull’intera area geografica.

Secondo le fonti citate, il governo di Tokyo è pronto a istituire un comitato di esperti per confrontarsi con le municipalità della prefettura e discutere il piano con le attività produttive locali. L’eventuale immissione dell’acqua radioattiva in mare avrebbe bisogno dell’approvazione dell’Autorità nazionale di regolamentazione del nucleare (Nra), e la realizzazione di strutture adeguate per il trasporto, che richiederebbero almeno due anni di lavori.

L’acqua che serve a raffreddare gli impianti è filtrata usando un sistema avanzato di trattamento dei liquidi (Alps), capace di estrarre 62 dei 63 elementi radioattivi presenti, tranne il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Secondo i calcoli del gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco) – con un aumento giornaliero di 170 tonnellate di liquido trattato, lo spazio per lo stoccaggio all’interno delle cisterne dovrebbe esaurirsi entro l’estate del 2022.

Da nove anni il Giappone si interroga su come smaltire queste acque contaminate oggi presenti in 1.044 serbatoi. Fra le ipotesi quelle di usare l’evaporazione a piccoli passi in atmosfera o il trasporto in altri appositi serbatoi e container, ma anche quello appunto di riversare i liquidi nell’oceano Pacifico.

Gettare l’acqua radioattiva in mare: decisione imminente

Lo scorso febbraio, durante una visita alla centrale di Fukushima, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, aveva ammesso che il rilascio dell’acqua nell’Oceano Pacifico sarebbe in linea con gli standard internazionali dell’industria nucleare. Il premier giapponese Yoshihide Suga, nel corso di una sua recente visita all’impianto, ha detto che il governo intende prendere una decisione in tempi rapidi. L’incidente del marzo 2011, innescato dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, provocò il surriscaldamento del combustibile nucleare, seguito dalla fusione del nocciolo, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le successive emissioni di radiazioni.

 

Radioattività e tonno che mangiamo

Dovrà passare ancora molto tempo (calcolabile in milioni di anni) prima che incidente di Fukuscima abbia esaurito i suoi effetti sul pianeta. La situazione, gravissima, non è cambiata dall’ultima volta in cui abbiamo fatto il punto. Spesso abbiamo fatto ipotesi sulle possibili conseguenze, ma stavolta abbiamo la possibilità di analizzarne una, numeri alla mano.

Lo sversamento in mare di acqua radioattiva proveniente dai rottami del sistema di raffreddamento della centrale continua al ritmo di 400 tonnellate al giorno. Era quindi facilmente prevedibile un forte impatto su flora e fauna marine. Uno studio della National Accademy of Science dimostra un sensibile aumento della radioattività nei tonni pinna blu che vivono nell’Oceano Pacifico.

I pesci sono stati analizzati nella costa ovest degli stati uniti, e sono esemplari che provengono dalla zona di riproduzione vicina al mar del giappone. Questi esemplari hanno riportato alti livelli di cesio radioattivo negli isotopi 137 e 134 dieci volte superiori alla normalità. Ma gli isotopi 134 hanno una “vita breve” (in termini atomici), e la loro presenza in elevata concentrazione dimostrerebbe proprio che la origine è recente: il reattore nucleare giapponese.

Visto l’esito dello studio, si sta passando ora a controllare squali, delfini, tartarughe e balene alla ricerca di risultati analoghi.

Terremoto: scossa 3.0 alle porte della Capitale (Lariano)

Terremoto: scossa 3.0 alle porte della Capitale (Lariano)

Terremoto: scossa 3.0 alle porte della Capitale (Lariano). Sisma alle ore 14:00 ora italiana con epicentro a Lariano con una magnitudo di 3.0. Il sisma ha avuto ipocentro ad una profondità di 10 km, tipica di eventi simili.

Il terremoto è stato nettamente avvertito. Le zone più colpite Lariano e Castelli Romani.

Non si hanno notizie certe se Il sisma sia stato preceduto da un boato.

La zona non è sismicamente molto pericolosa. Qui è evidenziato che è attesa una accelerazione massima del suolo tra 0,125 e 0,150 g.

Non sono presenti strutture sismogeniche conosciute se non la faglia dei Castelli Romani.

L’11 Maggio tremò la zona di Fonte Nuova

Solo 3 mesi fa destò preoccupazione un’altro terremoto 3.3 avvenuto nei pressi di Fonte Nuova che fu avvertito in molte zone di Roma.

Fenomeni che mettono sicuramente paura e ansia….ma che sono tipici per queste zone. Come dimostra la storia dei terremoti che hanno colpito Roma.

Informazione e prevenzione sono le armi per combattere falsi allarmismi o prevenire catastrofi. 

 

2020: tutti lo vedono come l’anno dei terremoti

2020: tutti lo vedono come l’anno dei terremoti

2020: tutti lo vedono come l’anno dei terremoti. I social sono impazziti, tutti monitorano quotidianamente almeno una APP che segnala i terremoti. Ma davvero questo strano anno, che resterà alla storia per il Covid-19, è l’anno dei terremoti?

In realtà il 2020 non sembra proprio essere un anno dannato pieno di terremoti. Nonostante il terremoto di Roma, nonostante la vivacità tellurica in Sicilia o i classici terremoti della fascia appenninica, questo 2020 sta mantenendo il trend, in discesa, degli ultimi anni che sembrerebbe riportare tutto alla situazione precedente il 2008.

Terremoti ed allarmismo: la colpa è dei social

Tutti questa attenzione riguardo i terremoti è sicuramente legata all’uso combinato di smartphone e social networks.

La gente ha ovviamente paura di un possibile terremoto catastrofico ma non è assolutamente preparata e, tanto meno, non ha una cultura del terremoto. Quindi il popolo dei socials pensa che un terremoto possa colpire indistintamente ogni zona del paese quasi mosso da una casualità che di fatto non esiste.

Quindi possiamo dire che tendenzialmente la gente è ignorante e facilmente assuefabile. Condivide all’impazzata notizie “allarmanti” come quella di un terremoto magnitudo 2.6 pensando sia un evento pericoloso.

I canali di informazione ed i socials hanno da tempo capito questo aspetto ed utilizzano titoli importanti per impaurire ed invogliare gli utenti alla condivisione.

Quindi appare più saggio, oggi, invece che vivere attaccati alla applicazione dell’INGV che segnala i terremoti, perdere un pò di tempo per studiare la propria zona di residenza e, se si vive in un Comune possibilmente sismico, apprendere i sette passi della sicurezza in caso di terremoto.

 

Giuseppe Mercalli: il prete italiano padre dei terremoti

Giuseppe Mercalli: il prete italiano padre dei terremoti

Giuseppe Mercalli: il prete italiano padre dei terremoti. E’ stato un grande geologo e sismologo. Ha ideato la omonima Scala Mercalli che misura gli effetti macrosismici di un terremoto ed è usata dal 1902.

Mercalli era una figura poliedrica. Anzitutto era un prete ma anche sismologo, geologo e vulcanologo.

Per studiare gli effetti macrosismici di un sisma partì dalla precedente scala Rossi-Forel (utilizzata per circa un ventennio) per definire meglio la sua scala Mercalli, presentata alla comunità scientifica nel 1902.

La scala Mercalli analizza l’intensità di un terremoto osservando gli effetti che esso produce sulla superficie terrestre su fabbricati, persone e cose.

Nello stesso 1902, il fisico  italiano Adolfo Cancani espanse la Scala Mercalli da 10 gradi a 12 gradi. Essa fu in seguito completamente riscritta dal geofisico tedesco August Heinrich Sieberg e divenne nota come scala Mercalli-Cancani-Sieberg, abbreviata con MCS e detta brevemente Scala Mercalli.

Questa valutazione non richiede l’utilizzo di strumenti di misurazione e per la sua caratteristica descrittiva può essere applicata anche alla classificazione di terremoti avvenuti in tempi storici, di cui sia rimasta una descrizione scritta. I valori di questa scala sono scritti con numeri romani e vanno da I a XII. L’utilizzo dei numeri romani è stato scelto per evitare l’utilizzo di valori intermedi ossia l’uso della virgola.

Differenze tra Scala Mercalli e scala Richter

Oggi va molto di moda descrivere la potenza sprigionata da un sisma con la magnitudo da esso prodotta. Gli effetti di un terremoto possono essere molto diversi da luogo a luogo, quindi un singolo terremoto avrà in luoghi diversi differenti valori nella Scala Mercalli, poiché questa misura l’intensità avvertita sulla superficie terrestre, all’opposto la scala Richter che, invece, fornisce il valore di magnitudo all’ipocentro avrà un unico valore.

Gli effetti di un terremoto possono essere efficacemente rappresentati con una mappa a colori (detta ShakeMap in inglese), rappresenta l’intensità locale del terremoto sul territorio rappresentato nella mappa.

Possiamo capire gli effetti del terremoto ad esempio guardando la Shakemap del sisma di Adrano (CT) M3.2 avvenuto il 28 maggio 2020.

L’immagine, messa a disposizione dall’Istituto nazionale geologia e vulcanologia (INGV) fa vedere le località dove il terremoto ha sortito effetti e l’intensità degli stessi. Invero molto piccoli per il terremoto citato ad esempio.