Valencia: i parcheggi della morte cominciano a restituire i corpi

I parcheggi della morte cominciano a restituire i corpi, dopo la recente alluvione devastante a Valencia. La situazione nei parcheggi interrati dei centri commerciali, come il Bonaire a Aldaia, resta critica. Le autorità continuano a operare per recuperare i corpi delle vittime, rimasti intrappolati nelle loro auto. Le squadre di emergenza, inclusi sommozzatori e militari, stanno drenando milioni di litri d’acqua e rimuovendo il fango dai livelli sotterranei per cercare eventuali superstiti o recuperare i corpi di chi non è riuscito a scappare. Le operazioni sono rese estremamente difficili dalle condizioni del terreno e dalla visibilità ridotta, e sono in corso da giorni senza sosta.

Recuperati 2 corpi nel parcheggio interrato Consum

L’orrore, purtroppo, comincia a manifestarsi nel parcheggio del supermercato Consum a Benetusser. Come ne da notizia Ansa.it, oggi sono stati recuperati i primi due corpi. Nel Come di Benetusser risultano 20 dispersi.

Un supermercato come i tanti sparsi nelle vie delle nostre città come possibile vedere nell’immagine di sotto tratta da Google Maps, che si è trasformato in morte.

La prevenzione può evitare simili catastrofi?

Sì, una prevenzione efficace potrebbe ridurre i rischi e i danni delle alluvioni come quella di Valencia. Le principali misure preventive riguardano il miglioramento delle infrastrutture per la gestione delle acque e la pianificazione urbana:

  • Infrastrutture per il drenaggio
  • Aree verdi e piani urbanistici
  • Tecnologie di allerta e monitoraggio
  • Educazione e sensibilizzazione

Queste misure di prevenzione, se adottate in modo efficace, possono mitigare gli effetti di eventi meteorologici estremi, resi sempre più frequenti dai cambiamenti climatici. Così come può accadere nell’aumentare della coscienza e della conoscenza antisismica.

Prevenzione Terremoto è da sempre focalizzata alla divulgazione di informazioni e consigli atti a migliorare la sicurezza delle popolazioni agendo sui sette passi della sicurezza antisismica.

I sette passi della sicurezza possono essere utili anche nella prevenzione delle catastrofi ambientali come le alluvioni che hanno colpito Valencia o le nostre regioni come Bologna e l’intera Emilia Romagna.

L’intelligenza artificiale ci dice di chi è la colpa del cambiamento climatico. E tu lo sai?

Oramai si parla costantemente e quotidianamente di intelligenza artificiale.

Allo stesso modo il nostro bel paese è sempre più spesso scosso da eventi tragici, come le recenti e ripetute alluvione, per le quali ci sentiamo costantemente dire: è colpa del cambiamento climatico. Qui si può leggere una recente intervista ad uno dei maggiori esperti in meteorologia in Italia, Luca Mercalli.

Gli italiani sono sempre più stretti nella morsa di nuove normative, europee, pensate per limitare l’emissione di CO2 ed aiutare l’ambiente.

Normative auto sempre più restrittive (andiamo verso le Euro 7), limitazioni del traffico nei week end, costi di benzina ed elettricità sempre più alti.

Ma l’Italia e l’Europa devono caricarsi sulle spalle il peso ecologico di tutto il mondo?

Quale è la nazione al mondo più colpevole per il cambiamento climatico?

Facendo questa domanda ad uno dei siti (gratuiti) di intelligenza artificiale, ChatGPT, il risultato è sconcertante. Leggilo qui!

“”Stabilire quale nazione sia “la più colpevole” dei cambiamenti climatici dipende dal criterio utilizzato. In generale, i principali responsabili delle emissioni storiche e attuali di gas serra sono Paesi con economie sviluppate e industrializzate, come gli Stati Uniti e i Paesi europei, e grandi economie emergenti, come la Cina e l’India. Ecco i principali punti da considerare:

  1. Emissioni storiche cumulative: Gli Stati Uniti e i Paesi europei sono responsabili di una quota significativa delle emissioni storiche di CO₂, iniziando con l’industrializzazione nel XIX secolo. Gli USA da soli hanno emesso circa un quarto di tutte le emissioni globali di CO₂ dal 1850 a oggi.
  2. Emissioni attuali: La Cina è attualmente il più grande emettitore di gas serra a livello mondiale, seguita da Stati Uniti e India. Ciò è dovuto in parte alla loro vasta popolazione e alle grandi economie industriali.
  3. Emissioni pro capite: In termini di emissioni per persona, Paesi ricchi come il Qatar, il Kuwait, gli Stati Uniti e l’Australia sono tra i maggiori inquinatori, dato il loro elevato consumo energetico e i loro stili di vita ad alto impatto ambientale.
  4. Impatto per settore industriale: Alcuni Paesi sono responsabili di emissioni indirette derivanti dal consumo di beni prodotti in Paesi a basso costo. Per esempio, molti beni di consumo prodotti in Cina sono destinati all’esportazione verso Europa e America del Nord.””

Tutti conoscono quali siano i colpevoli

Quindi pare evidente che tutti conoscano la situazione e tutti conoscano i colpevoli a livello mondiale.

Possiamo quindi pagare solo noi italiani in termini di danni economici e vite umane quando ci sono eventi catastrofici come le ultime alluvioni?

Sicuramente no. Ma anche se il cambiamento climatico non è colpa nostra, le istituzioni dovrebbe puntare tutto sulla prevenzione.

Così come è importantissima la prevenzione antisismica, è di fondamentale importanza la prevenzione ambientale.

Alluvioni, frane e terremoti: adesso basta! Serve prevenzione!

Negli ultimi giorni, Bologna e l’Appennino circostante sono stati colpiti da intense piogge che hanno provocato gravi allagamenti e smottamenti. Dal 17 al 18 ottobre 2024, fiumi come il Silla e il Reno hanno raggiunto livelli critici, causando esondazioni e inondazioni in diverse aree. Sono stati segnalati allagamenti nelle frazioni di Vergato, Porretta Terme, Castel di Casio e Gaggio Montano. Le autorità locali hanno chiuso alcune strade e evacuato famiglie nelle zone più a rischio.

Morto un giovane di 20 anni, intrappolato in auto. Il governo: oltre 3mila gli sfollati nel Bolognese. L’acqua invade la A1 e il Comune di Bologna dichiara che bisogna favorire lo smart working. A riportarlo oggi il Corrieredibologna.

L’Italia sul baratro: ogni giorno un potenziale disastro

Ovunque si guardi, la nostra bella penisola sembra un COLABRODO. Ad ogni abbondante precipitazione corrispondono allagamenti, argini distrutti, fango e morti. Ad ogni scossa di terremoto, anche modesta come quella di Ischia o dei Campi Flegrei, corrispondono danni irreparabili, morti e disagi.

La situazione è oramai insostenibile. Non si fa prevenzione in nessun ambito e questi sono i risultati.

Gli allagamenti sono legati a decenni di incuria dei nostri fiumi e torrenti. Non esistono più le cunette stradali. E qualora esistano non si fa più l’adeguata manutenzione perché mancano i fondi.

La manutenzione ordinaria è la corretta prevenzione. Allo Stato (e quindi a noi cittadini) costa molto di più rimettere a posto le cose dopo un disastro piuttosto che eseguire una corretta prevenzione. Lo dimostrano i nuovi danni milionari in Emilia Romagna.

Purtroppo la politica non funziona, ed ogni classe politica sia di destra che di sinistra ci hanno abituato a scaricare le responsabilità sui precedenti governi.

La situazione è INSOSTENIBILE. Piuttosto che incentivare la vendita di auto elettriche non si potrebbe investire diversamente i soldi provenienti dall’europea?

IT-Alert: perché alle 17 tutti i cellulari a Napoli hanno squillato insieme?

Oggi, venerdì 11 ottobre 2024, alle ore 17, tutti i cellulari vicino Napoli e dintorni hanno ricevuto la stessa notifica in contemporanea, ma perché? A darne notizia, come anticipato ieri da Prevenzione Terremoto, oggi tra gli altri anche il sito GrandeNapoli.it .

Si tratta del test IT-Alert per un’”eruzione imminente”, nell’ambito dell’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2024”.

Messaggio “Eruzione Imminente” in Campania, che significa?

Oggi, alle ore 17, tutti i telefoni cellulari in Campania hanno emesso lo stesso suono all’unisono. Il messaggio di allarme, che ha simulato l’avviso di un’eruzione imminente ai Campi Flegrei, si inserisce nel programma delle esercitazioni “Exe Flegrei 2024”, organizzate dalla Protezione Civile per testare il Piano di Evacuazione nella zona rossa.

Oggi la prima prova di simulazione, che prevedeva appunto l’invio e la ricezione del messaggio di allarme IT-Alert per tutti i cittadini collocati in Campania. Domani, la parte saliente dell’esercitazione ovvero una prova di evacuazione dei cittadini residenti nella zona rossa verso le aree sicure. Secondo Fabio Ciciliano, capo della Protezione Civile, fino a questo momento sono 1500 gli iscritti volontari alla simulazione. Si tratta di un numero destinato ad aumentare con i cittadini che si avvicineranno agli stand senza aver fatto la prenotazione sul portale.

Campi Flegrei dove il bradisismo sta ancora facendo sentire i suoi effetti, sia sul sollevamento del suolo che sul mercato immobiliare, fortemente scosso dalla crisi bradisismica.

La prevenzione è l’unica arma che abbiamo per prevenire i danni derivanti da calamità natura attese (come un terremoto) o inattese (come un uragano).

Quindi non allarmismo ma prevenzione. Noi di Prevenzioneterremoto.it accogliamo di buon grado tali attività consapevoli che solo attuando tutte le azioni prima del manifestarsi dell’evento catastrofico si possono salvare vite umane.

Con un terremoto è inutile aspettare il boato che prevede il terremoto. Con uno tsunami è inutile aspettare il ritirarsi del mare come avvenuto nei devastanti terremoti che hanno colpito Creta.

Un terremoto è un evento atteso e sappiamo benissimo le zone dove colpirà. La popolazione deve sempre prepararsi al peggio attuando i sette passi fondamentali della prevenzione sismica.

Campi Flegrei: prove di allarme venerdì 11 ottobre alle 17:00

I cellulari e gli smartphone della Campania squilleranno all’unisono alle ore 17,00 di venerdì 11 ottobre 2024.

Ne parla oggi, tra le altre fonti, anche Fanpage. Si tratta del messaggio di test iT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico della Protezione Civile, che avviserà i cittadini del “rischio eruzione imminente del vulcano” dei Campi Flegrei, nell’ambito delle prove di evacuazione Exe Flegrei 2024, programmate dalla Protezione Civile nazionale dal 9 al 12 ottobre prossimi. L’esercitazione si svolgerà nell’ambito della sesta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile e ha l’obiettivo di coinvolgere la popolazione di parte di Napoli e degli altri 6 comuni della zona rossa (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Marano e Giugliano in Campania) nel Piano Nazionale per il Rischio Vulcanico Campi Flegrei, che prevede le prove di evacuazione per il rischio eruzione. La partecipazione dei cittadini all’esercitazione è libera e volontaria, per aderire bisogna sottoscrivere una richiesta.

Il test avverrà a scala reale: preparati al messaggio

Sugli smartphone di quanti si troveranno sul territorio della Campania arriverà un messaggio di TEST e i telefoni cellulari emetteranno un suono per avvisare della ricezione del messaggio. L’invio, secondo il timing dell’esercitazione, avverrà intorno alle ore 17, in concomitanza con la simulazione della dichiarazione del passaggio da allerta arancione ad allerta rossa, prevista sempre in ambito esercitativo, e dell’avvio dell’evacuazione, con le procedure per l’allontanamento obbligatorio delle persone. Per i quartieri di Napoli compresi nella zona rossa Campi Flegrei, il Comune ha approvato a settembre 2024 il nuovo piano di evacuazione con le vie di fuga.

Allarmismo o corretta prevenzione?

Questo evento è molto importante e dimostra lo sforzo che le istituzioni stanno facendo, attraverso la tecnologia, per agire sulla prevenzione.

La prevenzione è l’unica arma che abbiamo per prevenire i danni derivanti da calamità natura attese (come un terremoto) o inattese (come un uragano).

Quindi non allarmismo ma prevenzione. Noi di Prevenzioneterremoto.it accogliamo di buon grado tali attività consapevoli che solo attuando tutte le azioni prima del manifestarsi dell’evento catastrofico si possono salvare vite umane.

Con un terremoto è inutile aspettare il boato che prevede il terremoto. Con uno tsunami è inutile aspettare il ritirarsi del mare come avvenuto nei devastanti terremoti che hanno colpito Creta.

Un terremoto è un evento atteso e sappiamo benissimo le zone dove colpirà. La popolazione deve sempre prepararsi al peggio attuando i sette passi fondamentali della prevenzione sismica.

Pericolosidade Sísmica em Lisboa: Uma Realidade a Não Subestimar

sisma terrore

Lisboa, capital de Portugal, é uma cidade repleta de história, cultura e paisagens deslumbrantes. No entanto, por trás da sua beleza e encanto, esconde-se uma realidade geológica que não deve ser ignorada: a periculosidade sísmica. Localizada numa zona de atividade tectónica significativa, Lisboa é vulnerável a sismos que, como o Grande Terremoto de 1755, podem ter consequências devastadoras.

A História Sísmica de Lisboa

A memória coletiva dos lisboetas está marcada pelo terramoto de 1 de novembro de 1755, que destruiu grande parte da cidade e causou milhares de mortes. Este evento, seguido de um tsunami e múltiplos incêndios, é um lembrete da força destrutiva que os sismos podem ter. Embora a tecnologia e o conhecimento científico tenham evoluído significativamente desde então, o risco de um novo grande sismo persiste.

A Geologia de Lisboa

Lisboa encontra-se próxima de várias falhas tectónicas ativas, incluindo a Falha de Lisboa e a Falha de Azores-Gibraltar. Estas falhas são parte de uma complexa interação entre as placas tectónicas Euroasiática e Africana. A tensão acumulada ao longo destas falhas pode ser liberada sob a forma de sismos, como aconteceu em 1755. Além disso, o substrato rochoso da cidade, que em muitas áreas é composto por materiais pouco consolidados, pode amplificar as ondas sísmicas, aumentando o potencial de dano.

Medidas de Prevenção e Preparação

A conscientização sobre a periculosidade sísmica em Lisboa tem levado à implementação de várias medidas de mitigação. A legislação portuguesa agora exige que todos os novos edifícios sejam construídos com normas de resistência sísmica. Além disso, a reabilitação de edifícios antigos está a ser incentivada para melhorar a sua resiliência face a potenciais sismos.

No entanto, apesar destas medidas, muitos edifícios históricos e zonas urbanas densamente povoadas continuam vulneráveis. É essencial que as autoridades continuem a promover a preparação sísmica através de exercícios de evacuação, campanhas de sensibilização pública e a instalação de sistemas de alerta precoce.

terremoto Lisboa Lisbona

O Futuro Sísmico de Lisboa

Embora não seja possível prever com precisão quando ocorrerá o próximo grande sismo, a comunidade científica concorda que Lisboa deve estar preparada para a eventualidade. A combinação de fatores históricos, geológicos e urbanos coloca a capital portuguesa numa posição de risco considerável.

Em suma, a periculosidade sísmica em Lisboa é uma questão que exige atenção contínua. A história ensina que a preparação é a melhor defesa contra os desastres naturais. Portanto, é vital que tanto os residentes quanto as autoridades mantenham uma vigilância constante e invistam em medidas que possam minimizar o impacto de futuros eventos sísmicos.

Lisboa, com toda a sua grandiosidade, deve estar pronta para enfrentar os desafios que a sua localização geológica apresenta, garantindo assim um futuro seguro para as gerações vindouras.

Castel Del Rio (BO): nel 1725 venne colpito da un terremoto devastante

Castel del Rio è un comune situato nell’Appennino tosco-emiliano, in provincia di Bologna. Questa zona, come gran parte dell’Appennino, è soggetta a un’attività sismica moderata, ma ci sono stati terremoti significativi nel corso dei secoli.

Il 26 agosto la scossa più forte in Italia di tutto il 2024

Lo scorso 26 agosto è stato registrato un sisma, chiaramente avvertito dalla popolazione, di magnitudo 3.9 Ritcher. A darne notizia l’INGV.

Nei giorni precedenti c’era stata un’altra scossa degna di nota con magnitudo pari a 3.2 Ritcher.

Lista dei terremoto più forti d’Italia del 2024

Castel del Rio: si deve temere un terremoto più forte?

La zona è sismicamente attiva. Ci sono quindi possibilità che un terremoto con una maggiore intensità torni a colpire l’area. Nonostante ciò non si può prevedere né quando avverrà né dove colpirà. Né tantomeno stimare la sua intensità.

Prendere coscienza della natura sismica del territorio dove si vive è di fondamentale importanza per ogni cittadino. La coscienza aumenta la consapevolezza della possibilità di dover vivere un evento sismico importante. E la consapevolezza porta ad una maggiore attenzione alla prevenzione.

Ecco alcuni dei terremoti storici più rilevanti che hanno interessato Castel del Rio e le aree circostanti:

  1. Terremoto del 13 gennaio 1918: Questo è uno degli eventi sismici più significativi che ha colpito l’Appennino tosco-emiliano nel XX secolo. Il terremoto, con una magnitudo stimata di 5.9, ha causato danni in diverse località, tra cui Castel del Rio. Molti edifici furono danneggiati, e ci furono anche crolli parziali.
  2. Terremoto del 29 giugno 1919: Un altro terremoto importante ha colpito l’area con una magnitudo di 6.4. Anche se l’epicentro era più vicino a Mugello (in Toscana), l’evento è stato avvertito chiaramente a Castel del Rio, causando ulteriori danni agli edifici già compromessi dal terremoto dell’anno precedente.
  3. Terremoti dell’Appennino tosco-emiliano del 1781: Questo evento sismico, sebbene meno documentato rispetto ai precedenti, causò danni significativi in varie località dell’Appennino. Castel del Rio fu tra le zone che risentirono degli effetti del terremoto.
  4. Terremoto dell’Appennino tosco-emiliano del 1725: Evento sismico significativo che ha colpito la regione.  Utilizzando il “Catalogo dei terremoti d’Italia” si scopre una magnitudo elevata oltre 5.5 Ritcher. Il terremoto, sebbene con poche informazioni, sconvolse il territorio tutto, specialmente Castel Del Rio.
  5. Terremoti recenti: Anche negli ultimi decenni, l’area ha continuato a essere soggetta a scosse sismiche minori, ma comunque rilevanti per una regione già segnata da un passato di eventi sismici distruttivi. Alcune di queste scosse hanno avuto un impatto minore su Castel del Rio, senza causare danni significativi.

Cosa dobbiamo aspettarci?

In generale, Castel del Rio e l’area circostante sono considerate zone sismiche, e la memoria storica dei terremoti ha portato a un’attenzione particolare nella costruzione e nel restauro degli edifici, in modo da ridurre i rischi associati a futuri eventi sismici.

Gli abitanti della zona devono imparare a convivere con il rischio sismico e, importantissimo, a praticare i sette passi della sicurezza sismica.

Fedez truffa Amatrice? L’inchiesta di Farwest fa discutere

Farwest, programma di Rai 3 condotto da Salvo Sottile, torna a indagare su Fedez con un’inchiesta che riguarda la trasparenza delle sue attività benefiche. Il servizio, tra l’altro, vuole fare luce sulle donazioni annunciate dall’ex marito di Chiara Ferragni per i terremotati di Amatrice. Scopriamo insieme cosa ha detto Fedez che, tramite i suoi avvocati, ha diffidato la trasmissione. A parlarne sia il sito Today.it che le interviste pubblicate su Youtube/rai.

Ovviamente accuse, tutte da dimostrare, dalle quali PrevenzioneTerremoto prende le opportune distanze limitandosi a riportare i racconti dell’inchiesta della trasmissione di Rai3 che coinvolge Amatrice.

L’iniziativa benefica di Fedez dopo il tremendo sisma

Due giorni dopo il terremoto del 2016 Fedez sposa una iniziativa benefica promossa dal Fatto Quotidiano e promette una donazione da parte della sua casa discografica Newtopia. “Da oggi Newtopia devolverà gli incassi e gli utili di Vorrei ma non posto e di Andiamo a comandare”, dice in un video su Instagram. Poi nel post specifica che a essere devoluto sarà il 100% dei ricavati delle canzoni raccolti nei successivi tre mesi. A questo Fedez precisa che aggiungerà una donazione personale.

A fronte di questo, Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, sostiene però di non aver mai sentito Fedez. Cinzia Monteverdi del Fatto Quotidiano spiega: “Lui fece un bonifico, ho qui l’estratto conto. Riconducibile alla società di Fedez nominata Zedef srl abbiamo solo un bonifico di 5mila euro effettuato il 30 agosto 2016″. A questi 5mila euro si aggiungono quelli di J-Ax, all’epoca socio di Fedez in Newtopia, effettuato in contemporanea.

Le donazioni di Fedez insomma sarebbero state effettuate quattro giorni dopo la pubblicazione del video. La domanda di Farwest è: quelle somme sono le donazioni personali dei cantanti? E cosa sarebbe accaduto al resto, ovvero ai ricavi delle canzoni dei successivi tre mesi? Forse anche in questo caso c’è stato un “errore di comunicazione“? Monteverdi risponde: “Io non parlerei di errore di comunicazione perché il suo messaggio era molto chiaro. Parlerei piuttosto di una mancanza di trasparenza che è diventata un po’ una abitudine dove la devi sparare grossa e poi magari nella tua vita ridimensioni le cose“.

La risposta dell’avvocato di Fedez alle accuse di Farwest

A rispondere in merito è però l’avvocato di Fedez, che fa sapere alla trasmissione che il cantante ha versato tutto il ricavato per tre mesi della canzone “Vorrei ma non posto”. A seguito della comunicazione da parte di Sony delle royalties spettanti a Fedez nei tre mesi, pari a 3.535 euro, ha infatti effettuato addirittura un versamento superiore, pari a 5.000 euro.

Campi Flegrei: cosa succederebbe se erutterebbero?

Ovviamente l’errore del titolo è voluto.

Ma l’errore macroscopico ha catturato la vostra attenzione!

Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Geophysical Research Letters (GRL), ha messo in luce che la super-eruzione della caldera dei Campi Flegrei avvenuta circa 40.000 anni fa, fu così violenta da aver giocato un ruolo importante nei processi demografici delle popolazioni paleolitiche delle regioni centrali e orientali del Mediterraneo, che potevano comprendere sia i Neanderthal che i primi sapiens moderni da poco arrivati dal continente africano.

Queste regioni sono state coperte da ceneri vulcaniche che nell’insieme sono note come “Ignimbrite Campana“. La ricerca, che si è basata su modelli matematici sostiene che questa eruzione potrebbe essere stata ancora più grande di quanto stimato in precedenza.

Come riporta il portale Focus, durante quella spaventosa eruzione sarebbero stati distribuiti in atmosfera fino a 450 milioni di chilogrammi di anidride solforosa, riducendo la temperatura di circa 1-2 °C per 2-3 anni. Inoltre le emissioni di anidride solforosa e cloruro di zolfo avrebbero innescato piogge acide e la cenere carica di fluoro sarebbe entrata nel ciclo vegetale inducendo effetti potenzialmente associati alla fluorosi, con danni a occhi, denti e organi interni, negli animali e nell’uomo.

Evacuazione in caso di eruzione

È pronto il piano di allontanamento della città di Napoli per il rischio eruzione ai Campi Flegrei. Si tratta di un piano diverso da quello speditivo per il rischio bradisismo che si sta vivendo attualmente. Il piano evacuazione riguarda l’eruzione, ovvero il caso estremo, quello che al momento non rientra negli scenari. Il piano speditivo, invece, riguarda il bradisismo, ovvero sollevamento del suolo e i relativi terremoti. Per entrambi occorre essere preparati e avere un iter da seguire.

Come riportato in questo articolo, l’evacuazione per il rischio vulcanico, in caso di emergenza dovrebbe coinvolgere nella sola città di Napoli 286.000 persone per un totale di 11 quartieri. A disposizione ci saranno 29 linee bus dell’Anm, con 500 autisti. Uno studio della Regione Campania ha previsto anche i numeri di coloro che dovrebbero avvalersi dell’esodo assistito ed essere, quindi, trasferiti nelle regioni gemellate, 143.000 napoletani, e quelli che, invece, provvederanno all’esodo autonomo, circa 200mila persone.

Sempre utile pensare a preparare uno zaino salvavita e a tenere a mente le regole della sicurezza contro i terremoti. La prevenzione può sempre salvarci la vita!

Bradisismo e Campi Flegrei: come cambiano gli scenari immobiliari

Abbiamo fatto uno studio approfondito sul mercato immobiliare in tempo di crisi bradisismica: i risultati sono clamorosi e li puoi leggere qui.

Maturità 2024: tra le tracce della prima prova manca quella sul rischio sismico

Il rischio sismico è un tema di grande rilevanza e complessità, che coinvolge vari aspetti della scienza, dell’ingegneria, della pianificazione urbana e della gestione delle emergenze. Oggi l’inizio delle prove di maturità poteva essere la giusta occasione per capire cosa i nostri alunni sanno in materia.

Ed invece si è persa l’ennesima occasione.

Terremoti? No..piuttosto selfie!

Per quanto riguarda la Tipologia C (Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità), sono stati invece proposti ai maturandi “Elogio dell’imperfezione” di Rita Levi Montalcini e “Profili, selfie e blog” di Maurizio Caminito (come riportato da TGCOM24).

Anniversario sisma L’Aquila e Campi Flegrei: argomenti attuali!

Gli argomenti che potevano essere presi di base per impostare una traccia sul rischio sismico ce ne sono, ed anche molto attuali!

Il recente anniversario, ad esempio, del terribile terremoto che 15 anni fa sconvolse L’Aquila (ed il centro Italia) sarebbe stato perfetto come spunto di riflessione per focalizzare l’attenzione su di un tema di grande attualità!

Se non bastasse la crisi bradisismica dei Campi Flegrei che da mesi, se non anni, toglie il sonno e la serenità a più di mezzo milione di italiani.

Alunni e docenti pronti ad un terremoto?

Sul piano della sicurezza sismica delle scuole italiane abbiamo i seguenti datiben 18.665 gli edifici scolastici che si trovano in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), in particolare in Sicilia (3.832), Campania (3.458) e Calabria (2.399).

Ciò nonostante, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica! Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato adeguato sismicamente. Sul miglioramento sismico, va meglio per le scuole del Molise (dove l’intervento è stato effettuato nel 41% delle scuole) e la Valle D’Aosta (40%), molto male per quelle del Lazio e della Sicilia (3%). Si fa correttamente prevenzione: no!

I terremoti si possono prevedere?

Proprio in relazione al terremoto dell’Aquila, una delle questioni più discusse all’epoca fu: i terremoti sono prevedibili? Si può sapere con anticipo che un evento sismico si sta per verificare, e in questo senso, dunque, prendere per tempo le dovute precauzioni? La risposta breve offerta dalla scienza è: no.

La risposta più articolata è che non è possibile prevedere con esattezza mese, giorno, ora e minuto di un evento sismico. Invece, dice l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non è possibile dire che non sia possibile dare alcune indicazioni su “periodi a rischio di maggiore sismicità” attraverso lo studio di alcuni “elementi precursori”: questi possono essere” variazione inconsueta della velocità delle onde sismiche, variazioni nel contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi, mutamenti nel livello delle acque di fiumi e di laghi, movimenti crostali” o per assurdo anche “assenza di micro-sismi” in una zona ad alto rischio sismico. In ogni caso sono “previsioni approssimative che non possono essere utilizzate per dare un allarme alla popolazione”.